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VERSO TRABZONSPOR-ROMA

Roma, Mourinho: "Mercato non facile, ma ora vogliamo i gironi"

Lo Special One alla vigilia della gara d'andata dei playoff di Conference League: "L'infortunio di Spinazzola e l'addio di Dzeko ci hanno costretto a cambiare in corsa, ma la squadra merita di iniziare bene"

18 Ago 2021 - 19:59
 © Getty Images

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José Mourinho è pronto al debutto ufficiale sulla panchina della Roma. Il tecnico portoghese affronterà domani il Trabzonspor nella gara d'andata dei playoff di Conference League e appare già carico: "Non ho intenzione di fare nessuna distinzione tra le competizioni - ha detto -. Vogliamo vincere ogni partita. Il gruppo merita un inizio positivo, perché abbiamo lavorato tanto, sia noi sia la società. Ricostruire non è mai facile così come non lo è il mercato. Non abbiamo mai pensato a un terzino sinistro quando avevamo Spinazzola, o a un secondo attaccante quando avevamo Dzeko. Però abbiamo dovuto cambiare qualcosa in corsa. Domani e giovedì prossimo all'Olimpico saranno due partite toste, ma faremo il possibile per qualificarci ai gironi".

I giallorossi si troveranno davanti 20.000 tifosi turchi e una squadra più avanti nella preparazione, ma lo Special One non cerca appigli: "Non voglio scuse, soprattutto prima della partita - ha detto a Sky Sport -. Siamo qui, ci manca qualche giocatore come Smalling e Villar, ma abbiamo anche cinque ragazzini e mi fa molto piacere. Abbiamo un ottimo atteggiamento, so cosa significa giocare in Turchia e posso esprimere ai giocatori le difficoltà, ma per chi non gioca da un anno e mezzo coi tifosi, questo clima può anche fare piacere".

Poi una battuta sul mercato, ancora aperto: "La società ha fatto uno sforzo economico enorme: non si pensava di spendere per un terzino sinistro o per un secondo attaccante. Ci sono ruoli dove penso che la rosa non sia perfetta, mi piacerebbe avere altri giocatori di equilibrio ed esperienza, ma continuerò a ripetere che sono contento del lavoro della proprietà. La parola 'tempo' continuerà a esistere, se non l'abbiamo fatto ora lo faremo a gennaio, oppure la prossima estate. Non serve fare tutto quando le condizioni sono difficili. Oggi è un mercato così per quasi tutte le squadre, tranne qualcuna che ha una storia diversa...".

In conferenza Mou si è poi soffermato sull'avversario: "Per essere diretto: non sembra un playoff di Conference League. La gente pensava e diceva che sarebbe stata una competizione senza squadre top, ma se vediamo questo turno sembra una gara di Champions. Dispiace che giovedì prossimo una delle due squadre sarà fuori, perché possono dare un plusvalore al torneo. Giocatori da tenere d'occhio? Loro giocano da squadra, è difficile. L'unico dubbio che possiamo avere è se gioca o no Cornelius. Se non gioca è troppo ovvio capire il loro tridente. Tutti hanno qualità. I difensori centrali sono due ragazzi che entrano con la palla nel gioco offensivo. È una squadra di qualità, equilibrata e che cercherà di vincere anche il campionato in Turchia. Il nostro focus non sarà su un giocatore. Meritano di essere guardati come squadra".

Con l'addio di Dzeko il parco attaccanti della Roma potrà contare su tre giovani di prospettiva, come Shomurodov, Abraham e Mayoral: "Difficile fare paragoni con i grandi bomber che ho allenato, non posso confrontarli certo con Ibra, Cristiano, Giroud... Però io sono molto contento. Sono tutti molto diversi, possono giocare anche due di loro insieme. Non nascondo che quando si è parlato dell'uscita di Edin ero preoccupato, però Thiago e la proprietà hanno risolto in modo fantastico. Difficile fare un paragone con Tammy, lui è giovane e di prospettiva, però ha già vinto tutto".

L'allenatore portoghese ha confermato che giocheranno Ibanez e Mancini, poi ha parlato di Smalling: "Ha lavorato benissimo in tutta la preparazione, poi nell'ultima amichevole è scivolato e ha sentito un piccolo fastidio. La squadra negli ultimi anni ha avuto un record negativo di infortunio, noi stiamo lavorando per prevenirli. Lavoriamo tutti in quella direzione, è un lavoro invisibile, ma fondamentale per noi".

Infine una riflessione sulla mentalità che ha trovato a Roma: "Quello che mi ha colpito di più è la voglia della gente di migliorare. Per gente non intendo solo i giocatori, ma tutti quelli che sono all'interno del club. I calciatori sentono questo, che intorno a loro c'è lavoro, voglia e professionalità, e così è più facile capire per loro. Faccio un esempio: domani quando torniamo dopo la partita non andiamo a casa. Rimaniamo a Trigoria, perché arriviamo alle 5 del mattino e se vai a casa perdi un'ora in macchina e il giorno dopo ti devi svegliare prima. Ci sono sacrifici da fare per la professionalità e quello che mi ha colpito è la disponibilità di tutti a farli. La parola tempo è stata una parola chiave e sarà qui fino a che noi non saremo veramente una squadra altamente professionale. La filosofia arriva prima dei risultati sportivi. Ci sono squadre che vincono in modo isolato, ma non è quello che la proprietà vuole. La società vuole costruire. Io penso sia possibile migliorare come club e allo stesso tempo migliorare i risultati sportivi degli ultimi anni".

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