Il tecnico giallorosso accolto da un boato. A rappresentare la proprietà Tiago Pinto e l'ad Souloukou
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L'Hotel Cavalieri Hilton si è trasformato martedì sera nello stadio Olimpico. È partita un'ovazione quando alla cena di Natale della Roma lo speaker giallorosso ha pronunciato il nome di Josè Mourinho, acclamato da tutta la sala. Un boato ha accompagnato anche i nomi di Lukaku e Dybala. Grandi assenti il presidente Dan Friedkin e suo figlio Ryan: a rappresentare la proprietà il gm Tiago Pinto e l'ad Lina Souloukou, che ha fatto gli onori di casa. "Natale può essere considerato come momento finale di un anno e quindi anche un momento di riflessione - ha detto il tecnico portoghese a fine serata - Io la mia l'ho fatta e posso dare di più come questi ragazzi vicino a me. E magari anche gli sponsor...".
Niente incontro, dunque, tra Mourinho e la proprietà. La circostanza non era certo quella adatta per discutere del rinnovo del contratto dello Special One, in scadenza il 30 giugno 2024, anche se è l'argomento caldo in casa Roma. Dopo la sconfitta di Bologna, Mourinho ha detto di voler restare ma i Friedkin prendono tempo: vogliono vedere i risultati e il prolungamento del tecnico giallorosso dipenderà dalla qualificazione o meno alla prossima Champions League. L'arrivo di Lukaku in giallorosso deve garantire almeno il quarto posto. Che al momento è distante soltanto tre punti ma davanti ci sono quattro squadre e all'orizzonte un calendario difficile, con Napoli in casa e Juventus in trasferta prima della fine dell'anno. A inizio 2024 poi l'impegno in Coppa Italia contro la Cremonese e in campionato l'Atalanta all'Olimpico e il Milan a San Siro.