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Roma, i perché di Ranieri: cuore, portafoglio e non solo

Il tecnico torna sulla panchina giallorossa, ma lo sguardo del club è già al futuro

14 Nov 2024 - 16:58
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© Getty Images  | Il 26 maggio 2019, in un Roma-Parma 2-1 valido per al 38.a giornata di Serie A, terminava la seconda avventura di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: ecco come aveva schierato la formazione (modulo 4-2-3-1). La Roma chiuse sesta
© Getty Images  | Il 26 maggio 2019, in un Roma-Parma 2-1 valido per al 38.a giornata di Serie A, terminava la seconda avventura di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: ecco come aveva schierato la formazione (modulo 4-2-3-1). La Roma chiuse sesta
© Getty Images  | Il 26 maggio 2019, in un Roma-Parma 2-1 valido per al 38.a giornata di Serie A, terminava la seconda avventura di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: ecco come aveva schierato la formazione (modulo 4-2-3-1). La Roma chiuse sesta

© Getty Images | Il 26 maggio 2019, in un Roma-Parma 2-1 valido per al 38.a giornata di Serie A, terminava la seconda avventura di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: ecco come aveva schierato la formazione (modulo 4-2-3-1). La Roma chiuse sesta

© Getty Images | Il 26 maggio 2019, in un Roma-Parma 2-1 valido per al 38.a giornata di Serie A, terminava la seconda avventura di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa: ecco come aveva schierato la formazione (modulo 4-2-3-1). La Roma chiuse sesta

Il ritorno di Claudio Ranieri sulla panchina della Roma è stato per qualcuno un fulmine a ciel sereno, ma analizzando con attenzione la scelta della società giallorossa non è poi così difficile identificare i motivi che hanno portato a tale decisione. Ranieri è romano e romanista, cosa nota a tutti. Puntare su di lui è stata dunque innanzitutto una scelta di cuore: i tifosi lo amano per la sua fede, ma anche per quanto fatto nelle due esperienze precedenti, che hanno lasciato a tutti ottimi ricordi. Assicurarsi il consenso del popolo giallorosso, in un momento in cui la città ribolliva, era prioritario per i Friedkin.

Inevitabilmente è stato poi preso in considerazione l'aspetto economico: Ranieri ha un ingaggio molto contenuto (circa 1,5 milioni di euro) e consente alla proprietà americana, reduce da due esoneri in pochi mesi, di non svenarsi ulteriormente. Il contratto fino a fine giugno, per altro, lascia le porte aperte a qualsiasi soluzione nell'estate del 2025 quando, con tutta probabilità e con la consulenza dello stesso Ranieri, la Roma andrà incontro all'ennesima rivoluzione con una nuova guida tecnica.

Infine c'è da considerare l'esperienza del tecnico e la sua capacità di gestire situazioni delicate all'interno dello spogliatoio. A 73 anni e con una lunga sequela di club allenati in carriera Ranieri può essere l'uomo giusto per riportare serenità in un gruppo che ha vissuto questo avvio di stagione sulle montagne russe. C'è da affrontare il caso Hummels, c'è da gestire al meglio un Paulo Dybala che fatica a dare garanzie sul piano fisico e c'è da provare a far rendere al massimo un acquisto importante come Soulé. Solo per citare alcune delle sfide che lo attendono.

Ranieri ha il pedigree per farlo, con il sostegno di alcuni di quelli della vecchia guardia che già aveva allenato nella stagione 2018/19, come Pellegrini, Cristante ed El Shaarawy. Insomma, sulla carta non poteva esserci soluzione migiore, quanto meno a questo punto della stagione e considerando l'avvio a dir poco turbolento. A parlare, come sempre, sarà il campo: a Napoli dopo la sosta le prime risposte.

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