Il trequartista giallorosso in diretta Instagram coi tifosi: "Miglioro giorno dopo giorno, mi si è riempito il cuore per i tanti messaggi"
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Nicolò Zaniolo prosegue da casa la riabilitazione dopo l'infortunio al legamento crociato, ma è ormai sulla via del recupero: "Sto molto bene, mi sento sempre meglio giorno dopo giorno - ha detto il trequartista giallorosso rispondendo alle domande dei tifosi durante una diretta Instagram - All'inizio è stata una mazzata, ma superato il primo mese le cose vanno in discese, perché vedi miglioramenti continui. La quarantena? I medici mi seguono via chat, per il resto faccio le solite cose che facevo prima: gioco a Fifa, a Call of Duty, ho finito tutti i film Netflix...Mi manca il campo di allenamento però, aspetto che questa situazione finisca per poter riabbracciare tutti".
Zaniolo ha ringraziato i suoi fan per la vicinanza mostratagli in questi mesi: “Mi sono stati vicinissimi, in tanti mi hanno scritto dopo l’infortunio e mi si è riempito il cuore. Devo davvero ringraziarli. I miei compagni? Ci sentiamo spesso, scherziamo molto sul gruppo Whatsapp. Quelli più attivi sono Spinazzola e Juan Jesus. Quest’anno siamo un gruppo davvero bellissimo e molto unito”.
Inevitabili le domande sui momenti più importanti della sua carriera: “Il mio gol più bello? Per esecuzione quello contro il Napoli (all’Olimpico il 2 novembre scorso, ndr). Però tutti sono importanti e belli da ricordare. In questo periodo mi capita di riguardarli su YouTube e a volte mi emoziono un po’…L’emozione più bella invece è stata l’esordio al Bernabeu ce l’ho anche tatuato. Quando ho saputo che sarei stato della partita contro il Real, in mattinata, ho fissato il soffitto fino alle nove di sera, ero in bambola…però è stato bellissimo. Un altra tappa importante è stata sicuramente la doppietta in Champions col Porto, a Casillas, uno dei portieri più forti della storia del calcio". Esultare sotto la sud è qualcosa di unico: "È il sogno di tutti, un’emozione unica. Dopo il gol viene automatico andarci. Lì sotto non sembra di stare allo stadio, ma in un mondo tutto tuo".
Naturalmente ci sono stati anche i bassi: “Non mi sono mai sentito non all’altezza, anche se ci sono stati dei momenti difficili, come la seconda parte del 2019. Ho avuto un calo, ma l’ho superato. In quel periodo ho smesso di guardare il telefono e di leggere, mi sono concentrato solo su me stesso e sul lavoro”.
E i suoi idoli in campo? “Ho la maglia numero 22 perché è il giorno in cui è nata mia mamma, ma anche per Kakà. Era il mio idolo da bambino e ho voluto onorarlo così. Ho sempre in mente il suo gol contro il Manchester all’Old Trafford. A Fifa invece il mio preferito è Mbappè, perché gli dò palla e fa tutto lui. È velocissimo…”.
Infine un pensiero per la raccolta fondi lanciata dalla Roma a favore dell'ospedale Spallanzani, in prima linea nel contrasto alla Covid-19: "È stata una grandissima cosa da parte della società. Abbiamo aiutato lo Spallanzani ed abbiamo raggiunto quota 500 mila euro, siamo stati uniti come una famiglia".