I blucerchiati sbancano l'Olimpico: decisivo Viviano che para un rigore a Florenzi
Nel posticipo della 22a giornata di Serie A, la Roma perde in casa 1-0 contro un'ottima Sampdoria. Nel primo tempo Alisson protagonista poi Viviano para un rigore a Florenzi e salva anche nella ripresa su Pellegrini e Under. All'80' Zapata, servito da Murru, trova il gol vittoria che consente ai blucerchiati di blindare il sesto posto. I giallorossi restano quinti, a -3 dall'Inter, e chiudono la sesta gara di fila senza riuscire a vincere.
La Roma ingrana la sesta. E non è una cosa positiva. Perché tante sono le gare senza successo per gli uomini di Di Francesco, che in casa non ottengono il bottino pieno dal 16 dicembre. Una Roma brutta nel primo tempo, più reattiva a inzio ripresa ma incapace di dare continuità alle sue giocate. Una Roma che mantiene le distanze dalla zona Champions e non approfitta delle frenate di Lazio e Inter. Gran parte del merito, comunque, va a una Samp praticamente perfetta, dominante nel primo tempo, aggrappata a Viviano nei momenti di sofferenza e capace di andare a colpire in una ripresa in cui ha badato principalmente a non prenderle. I blucerchiati si prendono il sesto posto, portandosi a +3 sul Milan e a sole 4 lunghezze dai giallorossi.
Alla ricerca di un difficile equilibrio, viaggiando su un filo sottile tra voci di mercato, partenze più o meno imminenti e un momento che lo stesso Di Francesco ha definito "di difficoltà", tra risultati deludenti e urgenze societarie di fare cassa che lo hanno colto di sorpresa, il tecnico giallorosso si ritrova a dover fare i conti anche con l'ennesima defezione di Patrik Shick. A Dzeko non rinuncia fino a quando manterrà anche un solo piede sul suolo romano: il titolare è lui, affiancato da Under ed El Shaarawy. Dietro la novità è l'esclusione di Fazio mentre tra i blucerchiati spicca la panchina riservata a Quagliarella, non al meglio, con Caprari a fare coppia con Zapata.
E tutte le difficoltà della Roma emergono chiare, tangibili in un primo tempo in cui i portieri sono protagonisti: Alisson lo è forse un po' di più e di certo a dominare è la Samp. Giallorossi intimoriti dalla pressione non furiosa ma ordinata dei blucerchiati, che non consentono a Nainggolan e soci di impostare piazzandosi sulle traiettorie di passaggio. La Roma non trova mai la profondità e raramente riesce a dare ampiezza sfruttando le fasce. La Samp, al contrario, ha sempre gli uomini al posto giusto e riesce a muovere palla rapidamente con continui scambi e sovrapposizioni tra gli attaccanti e i centrocampisti. Alisson dice no a Ramirez, Barreto, Caprari e Zapata mentre segnali di risveglio giallorosso arrivano nel finale di tempo quando Viviano ipnotizza Florenzi dal dischetto (tocco di mano in area di Bereszynski) prima di salvare di piede sulla botta di El Shaarawy.
Il Viviano della ripresa lancia la sfida ad Alisson per il man of the match: il portiere doriano ci mette letteralmente la faccia su una conclusione a botta sicura di Under, uno dei più propositivi dei suoi, che quando riescono a sfruttare gli esterni aumentano visibilmente il potenziale e la pericolosità offensiva. Che la Samp non potesse tenere i ritmi del primo tempo era prevedibile, la crescita giallorossa è nel frattempo evidente. E per provare a dargli efficacia Di Francesco ridisegna un 4-2-3-1 dove entrano Defrel e Perotti sacrificando sull'altare del cambio di modulo Pellegirni e Under, autori di prove positive e volenterose. E' la mossa che segna, in negativo, la gara delle Roma. Le sfuriate di inizio ripresa si rivelano un'illusione e non trovano continuità: la Roma anziché accelerare si spegne lentamente. La Samp aspetta, compatta, non si sfrangia dopo le sofferenze cui ha posto rimedio Viviano e anzi va a colpire alla sua unica e vera occasione del secondo tempo grazie alla discesa di Murru che trova Zapata, capace di bucare la difesa giallorossa. E' il colpo che chiude la gara perché l'assalto finale non porta a nulla: la Doria non soffre più, porta a compimento l'impresa e vede decollare la propria stagione. L'Europa è lì, decisamente a portata di mano. Di Francesco, invece, inizia a tremare: la sua Roma si è smarrita, ha preso certezze e punti in rapida sequenza. La prima speranza è che arrivi velocemente il 31 gennaio, per sapere almeno da chi e con chi ripartire: il Dzeko visto stasera è di poco aiuto. Serve quello vero, più sereno e concentrato. O un sostituto.
Alisson 7,5 - Quattro interventi decisivi nel primo tempo (in allungo su Barreto, di piede su Zapata e due volte su Caprari) che tengono in piedi una Roma alle corde. Incolpevole sul gol.
Pellegrini 6,5 - E' tra i centrocampisti più propositivi: conclude, si inserisce, attacca lo spazio, crea affanno alla difesa avversaria. Ma Di Francesco, un po' a sorpresa, a un certo punto decide di rinunciare a lui per Defrel.
Dzeko 4,5 - Assolutamente impalpabile in quella che potrebbe essere stata la sua ultima apparizione all'Olimpico: in ombra, non si vede mai. Calcia male e debolmente mandando in fumo un'azione travolgente targata Florenzi-Pellegrini
Nainggolan 5 - Nel primo tempo è praticamente annullato dal rombo di centrocampo doriano e in più perde un pallone sanguinoso a ridosso della propria area. Nella ripresa non fa molto di più se non un paio di conclusioni velleitarie.
Viviano 8 - Para il rigore a Florenzi e mette il piede su El Shaarawy. Nella ripresa è miracoloso su Pellegrini e Under
Zapata 7 - Tanta lotta e corsa, nel primo tempo apre molti spazi e si crea un paio di occasioni. Poi si fa trovare al posto giusto nel momento giusto e segna la rete che vale l'impresa
Barreto 6 - La sua fantasia resta imbrigliata. Fa tanto lavoro di contenimento in un reparto in cui la Samp sembra avere il doppio degli uomini