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Zeman a 442: "Sono malato di Totti"

Il boemo alla nostra trasmissione: "La doppietta? Non mi stupisce: piuttosto non è normale che l'abbia fatta entrando a cinque minuti dalla fine..."

21 Apr 2016 - 21:40

"Tottiano", certo, lo si sapeva. Forse addirittura di più perché, dice, "Io sono malato di Totti, il più forte che abbia mai allenato". Zdenek Zeman, attualmente tecnico del Lugano ma in passato allenatore della Roma, interviene in esclusiva al nostro "442" e difende a spada tratta il capitano: "La doppietta di Totti? Per me non è stata una novità, è normale che faccia gol: magari non è normale che li abbia fatti entrando a 5 minuti dalla fine".

"La gestione di Totti da parte di Spalletti? - continua Zeman -. Li conosco tutti e due, ma io sono malato di Totti, per me è un grande giocatore e se sta ancora alla Roma vuol dire che si sente all’altezza dei compagni e vuole continuare ad aiutare la squadra. E’ senza dubbio il più forte che abbia mai allenato. Prima la chiamavano ‘rometta’, poi grazie a Totti è diventata Roma. Non mi sembra giusto farlo entrare quando le cose vanno male però io non vivo la realtà dall’interno, quindi non so quali problemi ci siano".

"Tra i motivi addotti dal tecnico giallorosso per giustificare l'impiego ridotto del Capitano anche la questione tattica: con Totti, la giustificazione di Spalletti, verrebbe meno la copertura iniziale sulle ripartenze degli avversari. Lapidaria la risposta del Boemo: "Beh, non mi sembra che l'altro centravanti utilizzato copra molto sulle ripartenze altrui...".

E ancora: "E’ giusto che comunque a decidere sia l’allenatore. In questo momento l’uomo forte della società è Spalletti, ha carta bianca e gestisce tutto secondo le sue idee. Totti merita il rinnovo? Questo bisogna chiederlo alla società. Secondo me fino a che si sente all’altezza dei suoi compagni è giusto che continui".

Resta il tempo per un pensiero sulla Juventus: "Ha fatto meglio rispetto a tutte le altre. Il Napoli ha avuto problemi di continuità e anche la stessa Roma, che aveva una rosa all’altezza, non è riuscita a mantenere le premesse".