L'ex attaccante nerazzurro alla vigilia della semifinale di Coppa Italia: "Partita interessante. E in Europa il Napoli resta favorito sul Milan"
di Bruno Longhi© Getty Images
Karl-Heinz Rummenigge, detto Kalle: grande attaccante, grande dirigente. Bayern e Inter nel suo cuore, tedesco di nascita e italiano d'adozione, legato ai colori nerazzurri e al nostro Paese più in generale: "Il mio feeling con l'Italia è sempre lo stesso, immutato: tempi indimenticabili". Alla vigilia dell'andata di Coppa Italia tra l'Inter e la Juve, Kalle ha concesso una lunga e articolata intervista a Bruno Longhi: conversazione in cui passato e presente, serie A e Champions, campo e giustizia sportiva si sono sovrapposti e intersecati, con il pensiero ampio e mai banale di chi prima da giocatore e poi da manager ha sempre mostrato di essere sopra la norma.
"Per l'Inter - ha esordito Kalle - è certamente una stagione non facile. Tutti ci aspettavamo di più, io a un certo punto ho pensato potesse vincere lo scudetto, poi però la situazione è peggiorata. Certo, la semifinale di Coppa Italia è una sfida interessante, anche importante, ma l'obiettivo da centrare è andare in Champions: deve riprendere fiducia, giocare meglio e fare punti preziosi in campionato. Poi c'è la Champions che sta giocando, lì ha fatto bene, molto bene, prima nel girone e poi con il Porto, ma deve soprattutto pensare a entrare nella prossima".
Punto di vista molto chiaro espresso non da "tifoso" ma da eccellente amministratore quale è stato. Poi è vero, c'è il campo. La Juve anche per Rummenigge ha rappresentato la rivale da battere: "Contro di loro feci i miei primi gol in Italia, partita indimenticabile. Oggi la Juve è in difficoltà come club, la sua immagine è stata sporcata dalle indagini in corso: il -15 mette rende molto complicato la loro qualificazione in Champions, però è vero che sul campo stanno facendo bene. E' un peccato che sia successo quello che è successo: la Juve in Italia è come il Bayern in Germania, è un danno d'immagine grandissimo. Andrea Agnelli? Lo conosco bene, ma non ho capito che strada ha preso quando ha deciso di fondare la SuperLega".
Se la Serie A è per Kalle decisa da tempo ("Il Napoli sta facendo una grande stagione, deve solo restare concentrato ma merita lo scudetto") la Champions è invece aperta. Con un'Italia finalmente tornata protagonista: "Anche se il Milan ha vinto 4-0, in Europa sarà diverso: dico che se il Napoli va avanti tutto a quel punto può succedere. L'Inter con il Benfica non è certo favorita: i portoghesi sono molto forti, ben allenati e meritano grandissimo rispetto. Poi ci sono Bayern-City e Real-Chelsea. Guardiola è un mio amico, Tuchel è appena arrivato ma ha fatto già benissimo contro il Dortmund: partita stressante per entrambe le squadra, di certo una finale anticipata. Per il Real penso ad Ancelotti: persona squisita, grande allenatore, in Europa sa come si vince".
Dai pronostici sull'attualità a una chiusura dedicata al futuro del calcio italiano e quello internazionale: "Per l'Italia spero che la candidatura a Euro 2032 possa fare quello che il Mondiale del 2006 ha fatto per la Germania: il nostro punto di svolta è stato rappresentato dagli stadi allora costruiti, mi auguro succeda lo stesso da voi. E per il calcio in generale penso da sempre che conta la qualità e non la quantità. Bisogna stare attenti ai troppi impegni, alle troppe partite. Ripeto, qualità e non quantità".