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Sacchi dice no al ritorno di Allegri al Milan: “Bravo in Italia, ma in Europa non ha vinto trofei”

L’ex tecnico rossonero ha escluso il ritorno dell’allenatore toscano sulla panchina milanese 

di Marco Cangelli
14 Mar 2025 - 10:47
 © afp

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Massimiliano Allegri è probabilmente il candidato più forte per sedere sulla panchina del Milan a partire dalla prossima stagione. Eppure non tutti sono convinti sul ritorno del toscano in rossonero. Chi mostra grandi perplessità è senza dubbio Arrigo Sacchi, colui che ha fatto la storia della squadra milanese quando svolgeva i panni di allenatore. Il “Profeta di Fusignano” non ha lesinato critiche nei confronti di Allegri sottolineando come la tendenza a puntare sui risultati non si sposi al meglio con il DNA del Milan, dove spesso si ha dato un certo peso anche al “bel gioco”.  "

“Ho grande rispetto per Allegri e per il suo lavoro. È un allenatore che ha sempre fatto il suo dovere ovunque sia andato. Devo ammettere che a me piace un calcio diverso dal suo. Non c’è niente di male, è una questione di gusti - ha spiegato Sacchi sulle pagine de La Gazzetta dello Sport -. Ci tengo a dire una cosa con molta chiarezza perché in passato ci sono stati troppi equivoci: io non ho nulla contro Allegri, mi è semplicemente capitato nelle stagioni precedenti di muovere delle critiche al suo calcio e alle sue squadre. Tutto qui, niente di personale".

Nessuna preclusione da un punto di vista personale, ma una tendenza che non piace a un innovatore come Sacchi, sempre deciso a valorizzare le proprie squadre anche in campo europeo. Questa tendenza di Allegri a esser spesso “profeta in patria” non andrebbe giù all’ex tecnico romagnolo che preferirebbe altri profili alla guida del Milan.

“Allegri è un allenatore che ha seguito perfettamente le tracce della storia calcistica italiana, basata su difesa, contropiede e giocatori di alto livello. Queste sono le sue idee, e con queste idee gli va dato il merito di aver ottenuto successi importanti. Però se mi chiedete: le sue squadre hanno giocato bene? Beh, allora, devo ammettere che io mi diverto quando vedo un calcio collettivo e offensivo, e non un calcio individuale e difensivo - ha concluso Sacchi -. Questione di punti di vista. Lui in Italia è bravissimo. Se davvero arriverà a sedersi sulla panchina rossonera, spero che possa riportare in alto la mia squadra del cuore. Se poi darà anche uno stile ai rossoneri, e cioè se farà praticare un calcio più moderno e più europeo, sarò ancora più felice".

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