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IL SALUTO

D'Aversa, addio amaro alla Samp: "Derby e media salvezza non sono bastati"

"Ringrazio Genova, il club e i suoi tifosi. Auguro a tutti le migliori fortune e lascio con un dispiaciuto arrivederci"

18 Gen 2022 - 11:25
 © Getty Images

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E' amaro l'addio di Roberto D'Aversa alla Sampdoria dopo l'esonero. "È stato un inizio anno 2022 molto difficile - spiega il tecnico a Il Secolo XIX -. Pensavo che le vicende interne al mondo Samp dello scorso dicembre ci avessero compattati, migliorati: invece no. Tre partite e tre sconfitte: male, ma con ancora molte avversarie dietro di noi e un lungo cammino per risalire la china". "Un girone di andata pieno di imprevisti e difficoltà chiuso comunque con 20 punti, oltre la media salvezza, un derby vinto largamente e con merito e due passaggi di turno in Coppa Italia non sono bastati, evidentemente, per restare l'allenatore della Sampdoria", ha aggiunto. 

Considerazioni che non nascondo la delusione dell'allenatore per la fine dell'avventura sulla panchina blucerchiata. "Tra Covid, squalifiche, infortuni e indisponibilità varie non è mai potuta scendere in campo la 'mia' formazione tipo - ha precisato D'Aversa -. E, aggiungo, non è mai scesa in campo con il totale supporto dei suoi straordinari tifosi, sempre di meno a causa delle limitazioni Covid e forse anche meno affezionati di un tempo, viste le presenze, ma meglio chiamarle assenze, nelle ultime due partite a Marassi".

Poi spazio anche a un breve mea culpa e a qualche considerazione sul lavoro svolto in una situazione davvero complicata. "Dovevo anche io dare qualcosa di più. In termini di gioco e risultati - ha spiegato l'ex tecnico blucerchiato -. Assieme allo staff ho dedicato tutto il mio tempo e le mie energie, anche navigando a vista in piena notte. Da solo, con il mare in tempesta, come prima di alcune partite, in particolare prima di Salerno". "Speravo di farcela, ma non mi è stato concesso, per ironia della sorte proprio nei giorni in cui il calciomercato avrebbe potuto venirci incontro per limitare alcune lacune e indisponibilità, migliorare la rosa", ha aggiunto D'Aversa.

"Oggi mi guardo intorno e vedo l'orizzonte - ha proseguito l'allenatore -. La solitudine è spesso come il vento, che allontana nuvole e pensieri negativi". "Scendo dalla nave, ma dico ai marinai di ripensare alle loro virtù e alle belle partite giocate e vinte con la gloriosa maglia blucerchiata: tornate a dare il 120 per cento - ha concluso D'Aversa -. Ringrazio Genova, la Sampdoria e i suoi tifosi, auguro a tutti le migliori fortune e lascio con un amaro e dispiaciuto arrivederci".

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