Una doppietta di Vialli nei supplementari contro l’Anderlecht fece sollevare per la prima volta ai blucerchiati un trofeo internazionale
9 maggio 1990. È una serata veramente speciale per i tifosi della Sampdoria: i blucerchiati s’impongono 2-0 sull’Anderlecht e conquistano la Coppa delle Coppe, un anno dopo avere perso la finale contro il Barcellona. La doppietta di Gianluca Vialli nei tempi supplementari stende la formazione belga e varrà il primo (e per ora unico) trofeo internazionale doriano. Un anno più tardi, per i ragazzi allenati da Boskov, ci sarà anche lo scudetto.
La Sampdoria giunge all’appuntamento conclusivo della Coppa delle Coppa 1989-1990, fissato allo Stadio Ullevi di Goteborg (Svezia), da imbattuta e vogliosa di riscattare il ko subìto contro il Barcellona nell’edizione precedente. A contenderle il titolo è l’Anderlecht: club che con la manifestazione ha una certa confidenza, avendone raggiunto la finale per tre anni consecutivi nella seconda metà degli anni ’70, facendo sua la Coppa nel 1976 e 1978. I belgi hanno peraltro eliminato negli ottavi di quel torneo il favoritissimo Barcellona, detentore del trofeo, mentre i blucerchiati hanno dovuto sbarazzarsi nel loro percorso di Borussia Dortmund, Grasshoppers e Monaco.
Boskov opta per uno schieramento prudente in avvio di gara, lasciando Lombardo inizialmente in panchina, così come Salsano; avanzando Katanec a centrocampo e inserendo Invernizzi nel ruolo di ala tattica, in assenza di Cerezo. La prima frazione di gioco si trasforma in un monologo dei blucerchiati che, dopo due iniziali tentativi di Carboni e Mancini, vanno per due volte vicinissimi al vantaggio: prima con un imperioso stacco di testa di Vierchowod su un calcio d’angolo del “Mancio”, respinto miracolosamente dal portiere De Wilde, e poi con lo stesso numero 10 che, lanciato in area, supera il portiere con un delizioso tocco ma si vede salvare il pallone da un difensore mentre stava per varcare la linea di porta. Nella ripresa Boskov si gioca la carta Lombardo al posto di Invernizzi, così da dare maggiore incisività all’attacco ma, eccezion fatte per una ghiotta opportunità per Pari e un colpo di testa alto di Mancini su cross del subentrato Lombardo, il secondo tempo non produce molto e il match si prolunga così ai supplementari.
Il leader della classifica marcatori, Gianluca Vialli, si tiene i suoi colpi in canna, pronto per far fuoco quando l’avversario non è più in grado di rialzarsi. Ed ecco quindi mettere a segno l’uno-due che manda al tappeto l’Anderlecht a cavallo dei due tempi supplementari. Il subentrato Salsano sferra un destro da appena dentro l’area che, sporcato da una deviazione decisiva di De Wilde, va a colpire il palo alla destra dell’estremo difensore. De Wild, da terra, si lascia però sfuggire per un attimo la sfera che gli era ritornata; indecisione fatale, perché Vialli non perdona e porta la Sampdoria in vantaggio allo scadere del primo tempo supplementare.
Ci sarebbero ancora 15 minuti di sofferenza per i tifosi blucerchiati accorsi allo Stadio Ullevi, ma che si tramutano in festa quando ancora Vialli, ad appena 3’ dall’inizio del secondo tempo supplementare, corona una stupenda azione tutta di prima orchestrata dal reparto offensivo blucerchiato: Lombardo apre per Salsano, tocco di prima per Mancini, il cui cross calibrato dalla destra è un invito che il centravanti non può rifiutare, depositando di testa da pochi passi il definitivo 2-0. Stradivialli suggella così sia il trionfo della propria squadra sia quello personale come capocannoniere della manifestazione, con 7 reti all’attivo. Missione compiuta. Capitan Pellegrini alza al cielo il prestigioso trofeo, al quale seguirà l’anno seguente anche la conquista del primo (e sinora unico) storico scudetto vinto dalla Sampdoria.