Maurizio Petra torna sulle sue rivelazioni a La Verità dopo l'annunciata querela dell'interista: "Mi sono confuso perché in questi giorni è stato molto citato"
© Getty Images
Accusa, replica, retromarcia. Nello stretto giro di 24 ore Nicolò Barella entra, si fa per dire, ed esce dai chiacchiericci sul caso scommesse come se nulla fosse. E anche in questo caso si fa per dire, perché in realtà il giocatore dell'Inter, tirato in ballo dalla talpa di Fabrizio Corona, Maurizio Petra, non ha alcuna intenzione di lasciar perdere e ha già annunciato l'intenzione di andare per vie legali. Fatto sta che proprio la replica durissima di Barella, unita ai buoni servigi dell'avvocato, devono aver convinto Maurizio Petra a fare una rapida e netta inversione di marcia sulla questione. Eccolo, sempre sulle pagine de La Verità, cui aveva rilasciato la prima, incauta, intervista: "Sul nome di Barella mi sono sbagliato. Antonio e Zaniolo parlano di altri giocatori", ha detto. Prima di confermare l'esistenza del famoso file "che lunedì sarà in Procura" ma che non poteva riascoltare "perché l'avvocato mi ha impedito di aprire il testamento" dov'è evidentemente finito a "garanzia" della sua salute per la quale, evidentemente, ha qualche timore.
Fatto sta che le ultime bombe lanciate da Corona e dalla sua fonte sono finite tutte in acqua. Una dopo l'altra. Prima Zalewski, poi El Shaarawy e Casale, oltre probabilmente a Zaniolo, adesso Barella. Una serie di errori di mira che fanno sorgere non pochi dubbi sulla qualità delle informazioni che sarebbero nelle mani dei maggiori accusatori sul caso scommesse. Il tempo dirà quanto e come abbiano sbagliato.
Intanto si tengano per buone le ammissioni di colpe: "Voi non c’entrate nulla - dice ancora Petra a La Verità -. Avete riportato quello che ho detto e scritto. Per questo errore mi voglio scusare con Barella. Ho sbagliato a nominarlo, ma mi sono confuso perché in questi giorni è stato molto citato".