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L'INDAGINE

Scommesse sui siti illegali, indagati 12 calciatori di Serie A: scoperti dai telefoni di Tonali e Fagioli

Nessuno dei giocatori coinvolti si è mai venduto le partite ma ha scommesso su altre discipline: rischiano provvedimenti davanti alla giustizia sportiva

11 Apr 2025 - 15:47
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© italyphotopress
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Sulla scorta di quanto emerso dai telefoni sequestrati nell’ottobre 2023 dalla GdF di Torino a Sandro Tonali (oggi al Newcastle) e a Nicolò Fagioli (oggi alla Fiorentina), già condannati e rientrati dopo una squalifica per calcioscommesse, sono emersi i nomi di una dozzina di giocatori di Serie A, indagati dalla Procura di Milano che ha sequestrato un milione e mezzo di euro e avanzato cinque richieste di arresti domiciliari, per aver scommesso su siti illegali.

Come riporta sul Corriere della Sera il collega Luigi Ferrarella, gli episodi riguardano il periodo 2021-2023 e nessuno dei calciatori avrebbe venduto partite, ma avrebbe soprattutto scommesso su altre discipline. Dal punto di vista penale le conseguenze sarebbero dunque minime, visto che la contravvenzione potrebbe essere sanata con una oblazione, pagando cioè la metà del massimo dell’ammenda prevista, quindi in questo caso 250 euro. Ma la contestazione potrebbe essere più dannosa per i giocatori sul piano disciplinare, perché potrebbe attivare la giustizia sportiva attraverso la richiesta di trasmissione degli atti da parte della Procura della Federcalcio. 

Grossi guai invece in vista per due gestori di piattaforme illegali di scommesse online (Tommaso De Giacomo e Patrick Fizzera), i quali per gli inquirenti si sarebbero fatti aiutare dai tre amministratori (Antonio Scinocca, Antonio Parise e Andrea Piccini) di una gioielleria milanese adoperata come ingegnosa 'banca' per regolare in maniera occulta i conti delle scommesse. Ma come funzionava la cosa? I calciatori prima si vedevano fare largo credito dagli organizzatori delle scommesse, e poi, man mano che il debito si faceva oneroso, venivano indirizzati alla gioielleria affinché in apparenza pagassero con bonifici perfettamente tracciabili il prezzo di Rolex e di altri orologi di lusso, che però restavano in negozio nella disponibilità degli organizzatori, mentre gli sportivi uscivano solo con l’impeccabile fattura emessa a fronte dell’acquisto simulato. 

Sandro Tonali e Nicolò Fagioli avrebbero svolto il ruolo di "collettori" delle scommesse per gli altri calciatori di Serie A. Lo scrivono i pubblici ministeri di Milano Paolo Filippini e Roberta Amadeo negli atti dell'inchiesta. I due centrocampisti si sarebbero occupati di "diffondere e pubblicizzare" le piattaforme illegali Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com - Texinho.com per i cui gestori Tommaso De Giacomo, Patrick Frizzera, Antonio Scinocca, Antonino Parise e Andrea Piccini la Procura di Milano chiede gli arresti domiciliari.

Per gli inquirenti le deposizioni di Tonali sono state più sincere rispetto a quelle di Fagioli: l'ex Juve, avrebbe negato di aver mai spinto amici e colleghi a diventare clienti delle scommesse illegali e di aver ricevuto benefici sotto forma di bonus, versione contraddetta da quanto trovato negli smartphone degli indagati.

ECCO CHI SONO GLI SPORTIVI INDAGATI
Oltre a Tonali e Fagioli, gli atleti coinvolti nella vicenda, secondo il Corriere della Sera, sarebbero il difensore del Milan Alessandro Florenzi (nazionale nel vittorioso Europeo 2021), l’allora attaccante della Roma Nicolò Zaniolo (oggi Fiorentina), il portiere juventino Mattia Perin e il compagno centrocampista americano Weston McKennie, gli ex juventini argentini campioni del mondo Leandro Paredes (oggi alla Roma) e Angel Di Maria (oggi al Benfica), il difensore della nazionale e dell’Atalanta (all’epoca all’Inter e al Torino) Raoul Bellanova, il centrocampista della nazionale e del Torino (all’epoca all’Empoli) Samuele Ricci, l’attaccante del Padova (all’epoca alla Cremonese) Cristian Buonaiuto, l’attaccante di Lazio ed Empoli (oggi al Parma) Matteo Cancellieri, il difensore dominicano Adames Hector Junior Firpo (Leeds United), il tennista Matteo Gigante, e un’altra decina di non sportivi.

LA PROCURA FIGC CHIEDE GLI ATTI
La procura federale della Figc ha chiesto gli atti dell'inchiesta della procura di Milano sul giro di scommesse illegali (non su partite di calcio) che vede coinvolti diversi calciatori. È proprio sul fronte della giustizia sportiva che i tesserati coinvolti sembrano rischiare di più.

COSA RISCHIANO GLI SPORTIVI INDAGATI (qui l'approfondimento)
Giocare su siti di scommesse illegali in Italia è un reato a prescindere dal fatto che chi lo commetta sia uno sportivo. In più, se confermato, anche spingere altre persone a giocare su queste piattaforme e aiutarle a "entrare nel giro" a fronte di una remunerazione dei proprietari dei siti costituisce un illecito. La pena per le ipotesi di reato formulate relativamente a Fagioli e Tonali sarebbe di 3 mesi di reclusione e 500 euro di multa. Per gli altri calciatori, le accuse si limitano all'aver preso parte a giochi non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare a tavoli di poker "privati" a cui si poteva accedere soltanto con una password. Per questo reato la contravvenzione può essere sanata con una oblazione, ovvero pagando la metà dell'ammenda massima prevista, quindi 250 euro. 

Più complesso invece il discorso nell'ambito sportivo: se dimostrato che i calciatori hanno giocato soltanto a poker e non hanno scommesso su eventi sportivi (in particolare su partite di calcio), il caso potrebbe risolversi senza alcun tipo di squalifica. Per questo la Procura della Figc sta passando al vaglio le carte dell'inchiesta per capire nel dettaglio l'attività dei calciatori su queste piattaforme illegali. Per quanto riguarda Tonali e Fagioli invece, a livello sportivo, incapperebbero in un ulteriore stop solo nel caso in cui emergessero nuovi reati rispetto a quelli per cui hanno già scontato la squalifica. 

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