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VERSO JUVE-SAMP

Secondo match point scudetto: questa volta Sarri non può sbagliare

Dopo la sconfitta di Udine i bianconeri hanno di nuovo la possibilità di conquistare il titolo vincendo la partita di stasera

26 Lug 2020 - 09:10

Potrebbe sembrare una formalità: una squadra assetata di punti che, vincendo, chiuderebbe finalmente la pratica scudetto rimandando di qualche settimana critiche e bilanci nefasti, contro un'avversaria già salva e senza necessità di classifica. Un'analisi logica per chi non avesse visto la Juventus di Udine e di almeno altre dieci/quindici uscite stagionali. La sorprendente incapacità di gestire le partite e di saper difendere in modo ordinato quando non sono chiamati a pressare o riaggredire, rende i bianconeri capaci di qualsiasi impresa negativa.

Un risultato diverso dalla vittoria contro la Samp sarebbe vissuto come un terribile campanello d'allarme. Non tanto per la classifica, con l'Inter a -4 e l'Atalanta a -5 e il vantaggio negli scontri diretti, quanto perché sarebbe la prova più evidente di uno stato atletico e psicologico preoccupanti. Con queste premesse, anche una partita che in altri momenti sarebbe considerata soltanto una mezza formalità per arrivare al titolo, diventa fonte di ansia e di stress.

L'impressione è che alla Juve sia venuto il braccino corto e, in queste situazioni, l'ansia da prestazione è un nemico sempre pronto a fare capolino nel momento meno opportuno. Come per tutto il resto della stagione, insomma, se i bianconeri riusciranno a restare corti, a pressare e a riaggredire una volta perso il pallone, la partita potrà anche mettersi nei binari giusti. Se invece inizieranno a sfilacciarsi lasciando venire avanti gli avversari a banchettare sulle fasce e sulla trequarti, i problemi potrebbero diventare molto seri. Soprattutto contro la Samp post lockdown che si è conquistata la salvezza con un ordine e una condizione fisica eccellenti. 

In tempi normali potrebbe essere considerato solo un normale match point scudetto. Di questi tempi, invece, qualsiasi impegno diventa una montagna da scalare. E chissà, con questa logica, cosa potrà succedere se ad agosto dovesse ritrovarsi di fronte il Manchester City o il Real Madrid.

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