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Dominio bianconero fin dall'inizio con l'aggressione alta che rappresenta la grande novità di questa stagione, ma soprattutto con una coppia d'attacco che finalmente funziona al meglio
di Enzo Palladini© Getty Images
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La Juventus batte la Lazio per 3-1, sale a quota 10 punti e lancia un messaggio preciso al campionato: per lo scudetto ci sono anche loro. Partita quasi perfetta da parte degli uomini di Allegri, sempre padroni del campo, esaltati da una doppietta di Vlahovic (stupendo il secondo gol) e da un gol di Chiesa. Lazio quasi mai pericolosa, episodico il gol di Luis Alberto su uno dei pochi errori bianconeri in disimpegno.
LA PARTITA
Allegri prova a mettersi alle spalle le polemiche della settimana e si affida ai volti noti, undici su undici reduci dallo scorso campionato, fuori Weah che ha rappresentato l'unica vera novità delle prime uscite. Recuperato Chiesa, riecco la coppia d'attacco titolare con Vlahovic. Abbastanza conservatore nelle scelte anche Sarri, che lascia fuori Guendouzi e conferma fiducia a Kamada, per il resto è la Lazio dell'anno scorso.
C'è molta voglia nell'inizio della Juve. E c'è anche quel nuovo modo di pensare che ha rappresentato la vera novità di queste prime giornate: l'aggressione sistematica nella metà campo avversaria. Non si capisce bene se la Lazio sia sorpresa da questo atteggiamento oppure non trovi la forza di reagire. Si assiste così a un primo quarto d'ora di dominio assoluto bianconero, che porta al vantaggio di Vlahovic e a un paio di altre occasioni sul sinistro di Kostic, vanificate dai riflessi di Provedel (la prima anche da un fuorigioco). Ma per certificare il (bellissimo) gol di Vlahovic occorre un lungo check al Var, perché tutto nasce da una palla recuperata sulla linea laterale (dentro? fuori?) da McKennie, poi trasformata in prezioso assist da Locatelli e in gol da un gesto tecnico delizioso del centravanti serbo.
Non è la stessa Lazio che si è vista al Maradona prima della sosta. Non ha la stessa precisione nel giro palla e nelle sovrapposizioni. Incide poco anche quando i padroni di casa respirano un po' e si concedono una decina di minuti di amministrazione della gara. Unico lampo biancoceleste un sinistro di Kamada che Szczesny alza in angolo. La Juve è più lucida nelle scelte e nei tempi, con quando avvia una vera e propria "azione alla mano" stile rugby che libera al tiro di Chiesa e il suo sinistro sul primo palo che significa il 2-0 e che potrebbe portare anche oltre se Miretti non concludesse verso la porta con qualche giro in meno del dovuto.
Il primo tempo regala alcune considerazioni interessanti: 1)non è un caso se la Juventus ha preso solo un gol nelle prime tre partite e mezza, sia per l'attenzione dei difensori sia per la collaborazione dei centrocampisti; 2)Chiesa e Vlahovic sono una coppia d'attacco che può dare dolori a chiunque; 3)la Lazio, nonostante un unico cambio nell'undici titolare rispetto alla passata stagione, non ha ancora capito al cento per cento quello che Sarri chiede al suo gruppo.
Luca Pellegrini al posto di Hysaj (problema all'occhio sinistro) e soprattutto Rovella al posto di Cataldi sono i due tentativi di Sarri per scuotere la sua squadra, ma è ancora la Juve a sgabbiare meglio dagli spogliatoi e a sfiorare il terzo gol per due volte in pochi secondi: doppio colpo di testa, doppio Rabiot, doppia risposta (nessuna delle due facile) di Provedel. Ma proprio mentre Sarri sta riflettendo su qualche modifica nel reparto offensivo (decisamente poco incisivo nella prima ora), si ritrova di fronte uno straordinario regalo da scartare e ammirare. La Juve perde una palla sanguinosa durante una costruzione dal basso per un malinteso tra Bremer e Cambiaso, Luis Alberto la riceve proprio sulla sua piastrella e di interno destro a giro la mette all'incrocio.
Non è sempre festa però e poco dopo succede (più o meno) il contrario, nel senso che stavolta la costruzione dal basso dei bianconeri riesce alla perfezione nonostante la feroce pressione, la palla esce verso destra dove c'è McKennie e il suo cambio di gioco trova Vlahovic un po' defilato dalla parte sinistra. Ma quando un attaccante di razza è in palla, non c'è posizione complicata, non c'è destro e non c'è sinistro. C'è la classe. E con il piede destro, che notoriamente non è il suo preferito, il serbo inventa un gol da cineteca.
In un attimo la Lazio passa da una mezza speranza a una mezza rassegnazione che nemmeno cambi pesanti in attacco (Castellanos per lo spento Immobile e Pedro per Felipe Anderson) riescono a scuotere perché la manovra biancoceleste è lenta, involuta e poco sarriana. Allegri regala standing ovation a Vlahovic e Chiesa, inserisce Milik e Kean, dà un po' di spazio a Weah e gestisce il finale di partita con una maturità che la Juve non mostrava da tempo e che ha un significato ben preciso: la squadra bianconera ha voltato pagina rispetto al passato e ci sono buone probabilità che quest'anno se la giochi fino alla fine per lo scudetto.
IL TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 3-1
JUVENTUS (3-5-2): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; McKennie (27' st Weah), Miretti (14' st Fagioli), Locatelli, Rabiot, Kostic (14' st Cambiaso); Vlahovic (38' st Kean), Chiesa (38' st Milik). Allenatore Allegri. A disp.: Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Cambiaso, Nicolussi Caviglia, Yildiz, Iling Junior.
LAZIO (4-3-3): Provedel; Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj (1' st Luca Pellegrini); Kamada (33' st Guendouzi), Cataldi (1' st Rovella), Luis Alberto; Felipe Anderson (28' st Pedro), Immobile (23' st Castellanos), Zaccagni. Allenatore Sarri. A disp.: Sepe, Mandas, Patric, Gila, Vecino, Lazzari, Isaksen.
Arbitro: Maresca
Marcatori: 10' pt Vlahovic (J), 26' pt Chiesa (J), 19' st Luis Alberto (A), 22' st Vlahovic (J)
Ammoniti: Miretti, Bremer, Gatti, Cambiaso, Vlahovic (J), Luca Pellegrini (L)
Espulsi: nessuno
LE STATISTICHE
• La Juventus ha vinto almeno tre delle prime quattro gare di un campionato di Serie A per la prima volta dal 2019/20.
• La Lazio ha perso tre delle prime quattro partite in una stagione di Serie A per la seconda volta negli ultimi 60 anni (in precedenza nel 2014/15).
• Dusan Vlahovic è il primo giocatore nella storia della Juventus a segnare almeno quattro gol nelle prime quattro gare dei bianconeri in una stagione di Serie A per due annate consecutive.
• Dusan Vlahovic ha segnato sei gol in Serie A contro la Lazio, contro nessuna avversaria ha fatto meglio nella competizione (sei anche contro il Bologna).
• Due dei sette gol segnati con il piede destro da Dusan Vlahovic in Serie A sono stati realizzati in questo incontro.
• Dusan Vlahovic è andato a segno in due gare casalinghe di fila in Serie A per la prima volta da agosto 2022 (serie di quattro in quell'occasione).
• Federico Chiesa ha segnato cinque gol nelle sue ultime sette presenze di Serie A, tanti quanti ne aveva realizzati nelle precedenti 48.
• Manuel Locatelli è l'unico giocatore nato dal 1998 in avanti ad aver servito un assist in ciascuna delle ultime sei stagioni di Serie A (dal 2018/19).
• Luis Alberto è stato coinvolto in 100 reti in Serie A (44 reti e 56 assist), meno solo di Sergej Milinkovic-Savic (101) tra i centrocampisti dal suo esordio nella competizione (dal 2016/17).
• Weston McKennie ha giocato la sua 100ª partita con la maglia della Juventus, considerando tutte le competizioni; per Fabio Miretti invece è stato il 50° gettone con questa squadra.