"Abbiamo fatto le nostre richieste al Governo, ma nessuno ci ha mai risposto"
"In caso di nuovo lockdown nazionale, il campionato di Serie A non si fermerà e andrà avanti, non vedo motivo per interromperlo". La posizione del presidente della lega calcio Paolo Dal Pino è piuttosto chiara e deicsa. Poi una battuta sull'assemblea di mercoledì, che sarà decisiva per l'ingresso dei fondi nel calcio italiano. "Io penso che il frutto sia maturo - ha detto Dal Pino -. Sono passati diversi mesi di lavoro intensissimo e negli ultimi giorni il comitato ha portato avanti un grande lavoro. E' una cosa splendida il fatto che la lega possa avere un partner per un settore che è allo stremo".
E al Governo cosa chiede il mondo del calcio? "Io ho detto che abbiamo perso circa 600 milioni di euro quest'anno, dovuto alle misure restrittive - è stata la risposta del presidente della lega di Serie A -. Abbiamo chiesto, come tutti gli altri settori, che ci siano misure di ristoro. Paghiamo oltre un miliardo di contributi all'anno e la nostra richiesta è quella di differire i termini di pagamento. Non abbiamo chiesto soldi alle casse dello Stato".
"Abbiamo chiesto un'altra cosa importante per noi - ha aggiunto Dal Pino - ovvero la reintroduzione per i prossimi 24 mesi del betting. L'eliminazione di questo elemento di sponsorizzazione, che esiste in giro per tutta Europa, ha portato via un sacco di milioni di sponsor. Noi abbiamo scritto al Governo in piu' di un'occasione e non ho mai ricevuto una risposta scritta, e vale anche per Gravina. Vedo che in Inghilterra Johnson si è impegnato in prima persona per alcuni temi della Premier, ma anche la Merkel lo ha fatto in Germania. Il calcio non è solo un'industria importante, è anche parte del Dna italiano".