Forse la miglior partita della stagione nerazzurra, risolta nel primo quarto d'ora e controllata con una prestazione di alto livello
di Enzo PalladiniRiecco l'Inter che piace, quella che vince ma soprattutto che agisce e pensa da squadra. Pratica risolta quasi completamente nel primo quarto d'ora con gol di Alexis Sanchez e autogol di Chiriches, chiusa definitivamente nella ripresa con la puntualissima conclusione di Gagliardini a coronare una ripartenza perfetta. Risparmiato Lukaku, definitivamente emarginato Eriksen, l'Inter potrebbe però avere svoltato.
LA PARTITA
Definire il ciclo circadiano di questa Inter è davvero impresa per scienziati d'alta accademia. Il sonno e la veglia di questa squadra si alternano secondo logiche indecifrabili: dormita pesante nel primo tempo contro il Torino, dormita totale nella sanguinosa notte della sconfitta con il Real Madrid, partenza altamente adrenalinica in questa trasferta di Reggio Emilia che si preannunciava a elevato coefficiente di difficoltà. Nel giro di un quarto d'ora l'Inter è avanti di due gol. Il primo è un comodo appoggio di Alexis Sanchez da un metro, beneficiando di un'azione di Lautaro Martinez esemplare per tecnica e determinazione. Il secondo è una deviazione sfortunata di Chiriches su un cross tesissimo di Vidal. Difficile trovare un quarto d'ora fatto così bene dalla squadra di Conte, andando a ripercorrere le prestazioni di questa stagione.
Ma tra il primo e il secondo gol c'è tanta Inter, in qualità e in quantità. C'è un'incursione di Perisic sulla sinistra con diagonale potente deviato da Consigli. E c'è anche una paginetta di poesia pura, perché al decimo minuto, appena prima dell'omaggio programmato a Diego Maradona, il numero 10 argentino di una squadra che ha avuto storicamente molti bravi argentini, va vicinissimo al gol con una giocata di altissima scuola: pallonetto morbido di Lautaro Martinez, fuori di poco. In questo mondo nulla avviene per caso.
Briciole di Sassuolo cominciano e spargersi sul campo quando l'Inter è avanti 2-0 e comincia a tirare un po' il fiato. E' il momento di cui Conte può andare più orgoglioso, non tanto per il punteggio, quanto per l'atteggiamento della sua squadra che sembra trovare improvvisamente quella compattezza e quella mutua reciprocità d'intenti che spesso aveva fatto difetto a questo gruppo. Il Sassuolo cresce d'intensità ma l'Inter tiene bene, rischia un po' solo per due iniziative di Djuricic (un palo e una parata di Handanovic) e per un inserimento di Toljan sulla destra, mentre dall'altra parte c'è solo qualche apparizione estemporanea, tipo quella di Vidal che tira alto dal limite. Ma nello spogliatoio per l'intervallo Conte si porta un'impressione decisamente più positiva rispetto a quella delle ultime uscite: più squadra, più gioco,. più sicurezza nei propri mezzi. E' evidente che ci sia stato un confronto tra allenatore e giocatori dopo la dolora sconfitta di mercoledì.
Ci si abitua facilmente a una condizione di comodo. Vale per gli esseri umani, vale anche per le squadre di calcio. Viene naturale all'Inter cominciare a riflettere sull'imminente trasferta tedesca di Champions League. Naturale, ma poco produttivo e comunque rischioso. Sassuolo con il baricentro sempre più alto, Inter dedita a un atteggiamento risparmioso ma mai schiacciata completamente. Inter sempre puntuale in un pressing solamente un pochino più basso rispetto a un tempo prima. Inter pronta però sempre a colpire come avviene al 15' quando Darmian va via di prepotenza sulla sua fascia destra e premia l'inserimento chirurgico di Gagliardini che va timbrare il gol del 3-0.
Una partita è forse troppo poco per dare giudizi definitivi, ma non ci sarebbe di che stupirsi se questa gara rappresentasse la svolta di una stagione. Al di là del risultato ottenuto contro la squadra più divertente e più sorprendente di questi mesi, il segnale forte arriva dall'atteggiamento in campo, completamente diverso rispetto a quello visto in quasi tutte le precedenti uscite stagionali. Voglia di vincere che nasce da una ritrovata voglia di sacrificarsi. Segnali di Inter nuova, magari con principi tattici solo leggermente modificati, sicuramente con uno spirito rinnovato. Lo spirito delle squadre di Conte, quelle che vincevano.
LE PAGELLE
L. Martinez 7 - Sembra strano, ma quando manca Lukaku, l'argentino fa un po' il Lukaku. Si mette il berretto da leader, detta i tempi del gioco offensivo e riempie meglio che mai gli spazi da metà campo in su. Tanto lavoro, faticoso ma redditizio, più da gregario e uomo-assist che da bomber.
Sanchez 6,5 - Abituato a inizi di partita complicati, stavolta entra invece con il piglio giusto e si fa trovare pronto quando Lautaro gli offre l'assist per l'1-0.
Chiriches 5 - Più che l'autogol dello 0-2, ha sulla coscienza il primo gol interista al quale collabora involontariamente con un paio di errori commessi nel raggio di pochi secondi. Non è semplice riprendersi da uno shock così. Si deve arrendere a un malanno muscolare prima della fine del primo tempo.
Djuricic 6,5 - Giocatore in continua crescita, è l'uomo che più di tutti prova a reagire quando la sua squadra si trova sotto di due gol, con un paio di conclusioni (una sul palo) che mettono in difficoltà Handanovic.
Handanovic 6,5- La sua è una partita da portiere di una grande squadra: non viene bombardato, ma si trova nelle condizioni di dover intervenire con parate qualitative nei momenti giusti.
Perisic 6,5 - Rimasto in nerazzurro a dispetto dei santi dopo essere stato offerto a mezza Europa, sta mettendo insieme una stagione che prende une piega positiva. Con qualche accorgimento tattico, se non è costretto a fare il terzino vero e proprio, può dare qualcosa di buono.
Vidal 7 - Un giocatore completamente diverso da quello nervoso ai limiti dell'isterico nella pessima notte di Inter-Real. Disciplinato, attento alle indicazioni di Conte, metronomo prezioso per i tempi del pressing.
Barella 6,5 - Giocare sulla linea dei centrocampisti anziché su quella del trequartista gli giova abbondantemente, anche perché in questo modo può seguire in maniera più costruttiva il suo istinto e la sua ispirazione.
Bastoni 6,5 - Quando l'Inter comincia a dare troppi metri di campo agli avversari, è l'unico tra i difensori a uscire dalla sua area con coraggio e personalità.
Darmian 7 - Averlo in nerazzurro sembrava un capriccio di Conte, invece in questo pomeriggio emiliano mette in campo dinamismo, esperienza e saggezza tattica.
Gagliardini 6,5 - Il gol del 3-0 premia la sua prestazione ma anche la capacità di reagire alle critiche e alle pressioni di una piazza che sa essere assillante quando ci si mette.
IL TABELLINO
SASSUOLO-INTER 0-3
Sassuolo (4-2-3-1): Consigli 6; Toljan 5,5 (14' st Muldur 6), Chiriches 5 (42' pt Marlon 6), Ferrari 6, Rogerio 6,5; Locatelli 6,5, Lopez 5,5 (31' st Schiappacasse 5,5); Berardi 5,5, Djuricic 6,5 (14' st Obiang 6), Boga 5; Raspadori 5,5 (31' st Traorè 6). All.: De Zerbi 5,5. A disp.: Pegolo, Peluso, Ayhan, Kyriakopoulos, Magnanelli, Bourabia, Oddei.
Inter (3-4-1-2): Handanovic 6,5; Skriniar 5,5, De Vrij 6, Bastoni 6,5; Darmian 7 (47' st Hakimi sv), Gagliardini 6,5, Barella 6,5 (40' st Eriksen sv), Perisic 6,5 (40' st Sensi sv); Vidal 7; L. Martinez 7 (34' st Lukaku sv), Sanchez 6,5 (34' st Young sv). All.: Conte 7. A disp.: Radu, Stankovic, D’Ambrosio, Ranocchia.
Arbitro: Irrati
Marcatori: 4' pt Sanchez (I), 15' pt aut. Chiriches (I). 15' st Gagliardini (I)
Ammoniti: Berardi, Rogerio (S), Perisic (I)
Espulsi: nessuno
LE STATISTICHE
- L’Inter è, insieme al Milan, una delle due squadre a non aver perso alcun incontro esterno in Serie A da inizio giugno (7V, 4N).
- Prima sconfitta in questo campionato per il Sassuolo, che interrompe una serie di otto risultati utili consecutivi (5V, 3N).
- Era da settembre 2019 (contro l’Atalanta) che il Sassuolo non perdeva un incontro casalingo di Serie A con un margine di almeno tre reti.
- Era da ottobre 2012 (contro il Milan) che l’Inter non vinceva una gara di Serie A con un possesso palla inferiore al 35%.
- Le squadre allenate da Antonio Conte hanno segnato almeno tre gol in tutte le cinque sfide di Serie A contro il Sassuolo.
- L’Inter ha vinto tutte le 11 gare di Serie A in cui Roberto Gagliardini è andato a segno.
- Era da marzo 2018 (contro il Verona) che l'Inter non andava in vantaggio di due gol nel corso dei primi 15 minuti di gioco in una gara di Serie A.
- Era da dicembre 2017 (con l'Arsenal) che Alexis Sánchez non andava a segno in due presenze consecutive di campionato.
- Quello di oggi è il primo dei sei gol di Alexis Sánchez in Serie A con l'Inter segnato sul risultato di 0-0 – non realizzava la prima rete di una gara nel massimo campionato italiano da febbraio 2011 (v Sampdoria).
- Il Sassuolo non subiva gol nei primi quattro minuti di gioco in Serie A da ottobre 2019, contro l'Inter (3:05 in questa gara).
- Matteo Darmian non serviva un assist in Serie A da settembre 2019, contro il Cagliari (con il Parma).
- Ivan Perisic ha giocato la sua 150ª gara nel massimo campionato italiano – è l’unico giocatore che, dal 2011/12, conta almeno 130 gare sia in Serie A che in Bundesliga.