Orsato, ultimo triplice fischio in Serie A: si ritira dopo Euro 2024
© Getty Images
© Getty Images
Il designatore fa un bilancio della stagione arbitrale: "Voglio ancora più personalità, voglio che non subiscano le proteste. Fischiati più falli, ma meno ammonizioni ed espulsioni"
AI microfoni di Sportmediaset, Gianluca Rocchi è tornato a parlare della direzione arbitrale della finale di Coppa Italia e dello sfogo di Massimiliano Allegri a fine partita. "Nel complesso credo che Maresca abbia fatto una prestazione positiva in finale - ha spiegato il designatore arbitrale -. Ci sono state delle sbavature da rivedere, ma nulla di trascendentale. E' stata una partita difficile e l'ha portata in fondo come doveva fare". "Le parole di Allegri dopo l'espulsione? Non avevo capito neanche l'entità della sua arrabbiatura, poi mi sono messo nei suoi panni e ho capito che era un momento particolare di tensione - ha aggiunto -. Poi è venuto a chiedermi scusa e ho subito accettato le scuse".
"Io non mi ero nemmeno accorto perché stavo scendendo dalla tribuna verso il campo. E mi hanno poi riferito quello che è successo - ha proseguito Rocchi tornando a parlare della dura reazione di Allegri dopo il cartellino rosso -. Non mi sembrava nemmeno da criticare Maresca per il suo operato". "Abbiamo sempre avuto un buon rapporto - ha continuato -. Ma le cose di campo sono sempre le cose di campo e per me è finita lì. Gli auguro il meglio per il futuro".
Nella consueta conferenza stampa di fine campionato al Centro tecnico federale di Coverciano, Gianluca Rocchi poi ha fatto un bilancio complessivo della stagione arbitrale di serie A e Serie B. "Dagli arbitri voglio ancora più personalità. Voglio arbitri che non subiscono la protesta dei calciatori, degli allenatori" ha detto il designatore arbitrale. Poi sull'addio di Orsato. "Sentiremo la mancanza di Daniele Orsato, ma quest'anno i giovani hanno arbitrato partite molto importanti. Questo gruppo non deve dipendere da nessuno, neanche da Orsato".
I dati della stagione che si è appena conclusa. "Rispetto alla scorsa stagione gli arbitri hanno fischiato un po' più falli, con una media di 23,80 a partita, e specialmente sul finale di campionato in cui si è registrato anche un abbassamento drastico del tempo effettivo di gioco. Anche sui rigori, con una media di 0,34 a partita, siamo cresciuti rispetto alla scorsa stagione. Diminuite le ammonizioni e le espulsioni, e in un paio di casi non sono stati dati dei rossi evidenti".
L'obiettivo di Rocchi è che gli arbitri ricorrano il meno possibile al VAR. "Gli interventi VAR sono stati meno dell’anno scorso ma possiamo fare meglio, ci sono state giornate con 9 interventi… Non è un bel messaggio. Il mio obiettivo è mandare in campo ragazzi che arbitrino senza l’utilizzo del VAR o comunque più parsimoniosa. Come media siamo cresciuti e questo non mi fa contento. Sta a noi rimettere la barra dritta. Devono decidere in campo, il paracadute del VAR non è per gli arbitri, bensì per le squadre e per i tifosi. L’arbitro deve pensare a non sbagliare, altrimenti non fa l’arbitro. Abbiamo riparato al 92% degli errori, ma mi chiedo come faceste a sopportare tanti errori… Penso a Inter-Verona (fallo di Bastoni su Henry nell’azione del gol vittoria per i nerazzurri), per esempio: è un episodio importante per un mancato intervento VAR ma forse 15 anni fa sarebbe stato un episodio singolo sul campo, senza il peso specifico che c’è oggi. Non siamo sempre contenti di conferme dopo revisioni dal campo, significherebbe che il VAR è mancato in qualcosa nel suo percorso decisionale”.
Il mestiere dell'arbitro è sempre più difficile. "Un aspetto che rende il compito degli arbitri più difficile è che tutte le partite sono estremamente competitive e non si sa mai come posso andare a finire. Oggi la sfida tra la grande contro la piccola non è scontata. C'è un incremento delle vittorie esterne che è il doppio di 20 anni fa. Il risultato è da tripla sempre".
© Getty Images
© Getty Images