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ARBITRI E VAR

Arbitri, Rizzoli e il caso Perisic: "Il Var deve intervenire a correggere questi errori"

Il designatore dei fischietti risponde a Marotta: "C'erano le condizioni per l'intervento della tecnologia, impossibile che l'arbitro si sia rifiutato di andarlo a rivedere"

01 Nov 2020 - 23:50
 © Getty Images

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Nicola Rizzoli torna sull'arbitraggio di Inter-Parma e risponde all'ad nerazzurro Marotta, che si era lamentato per il mancato utilizzo del Var in occasione di un fallo in area su Perisic: "C'è un rigore evidente, l'attaccante prende il tempo al difensore ed è in vantaggio - ha detto a Sky Sport il designatore dei fischietti di A e B - Il difensore usa le braccia per recuperare e lo fa in maniera fallosa. Il Var deve andare alla ricerca delle situazioni oggettive e questa lo è, quindi c'erano le condizioni per intervenire. Noi sbagliamo e non ci nascondiamo".

Rizzoli ha dunque ammesso che il fallo c'era, ma ha anche voluto fare chiarezza sul mancato intervento della tecnologia: "Arbitri e Var vogliono sempre prendere la decisione corretta, se l'arbitro non ammette un possibile errore dovrebbe cambiare mestiere. Probabilmente in questo caso nella Var Room si sono concentrati su alcuni dettagli perdendo di vista l'azione nel suo complesso e non richiamando l'attenzione dell'arbitro. Il Var doveva suggerire un'on-field review, è impossibile che l'abbia fatto e l'arbitro si sia rifiutato. Sono una squadra e si lavora in squadra, sono dei professionisti seri".

L'ex fischietto è poi tornato anche sugli episodi da rigore in Milan-Roma: "Il rigore su Pedro? Non c'era. Anche in questo caso c'erano tutte le condizioni per l'intervento del Var. In questi casi purtroppo spesso il dialogo tra Var e arbitro viene reso complicato dalle proteste, vi assicuro che è complicato. Stesso discorso per quello su Calhanoglu. Anche in questo caso c'erano gli estremi per intervenire e non dare il rigore, il calcio è uno sport di contatto e questi contatti sono normali. Compensazione? Mi auguro di no, non lo prendo neanche in considerazione. Non è nella mentalità della figura arbitrale".

Discorso un po' diverso per la trattenuta su Bernardeschi in Verona-Juve: "Qui l'arbitro lo valuta come un corpo a corpo, con degli elementi un po' più complicati da valutare. Qui l'arbitro l'ha visto chiaramente e ha deciso che anche rivedendolo non avrebbe cambiato idea".

Tornando sull'utilizzo della tecnologia, Rizzoli ha voluto fugare i dubbi che un ricorso eccessivo all'on-field review possa risultare in un giudizio negativo sull'arbitro in questione: "Non è penalizzante da parte nostra. Sarebbe peggio se con cinque errori non andasse mai a vederlo. Quest'anno in totale ci sono stati 23 rigori. Sei concessi col Var. Poi due revocati col Var, avrei voluto vederne almeno il doppio però...".

Infine, la sua opinione sulla possibilità di rivedere il protocollo per provare a indurre l'arbitro ad andare più spesso al monitor: "Chi decide regole e protocolli è un insieme molto eterogeneo di soggetti. Tutti vogliono evitare gli errori clamorosi, ma molti preferiscono qualche errore in più e partite meno spezzettate. Non possiamo andare a rivedere 20 episodi a partita. Il protocollo di ora va bene, basta applicarlo. Meglio ancora se l'arbitraggio è perfetto e non serve ricorrere al Var. Quello è il nostro obiettivo...".

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