Il designatore della Serie A: "Sì ai 5 cambi, ma non devono diventare una perdita di tempo"
La Bundesliga ha giocato la seconda giornata dopo lo stop, la Liga ha annunciato che ripartirà nella settimana dell'8 giugno e anche la Serie A si prepara a tornare in campo. "Noi siamo pronti per l'eventuale ripresa, restiamo in attesa del confronto del 28 col Governo" ha detto ai microfoni di Sabato Sport il designatore degli arbitri Nicola Rizzoli, che ha spiegato anche come sarà utilizzato il VAR e ha parlato delle novità come le distanze, le proteste vietate e le cinque sostituzioni.
LA RIPRESA - "Noi siamo pronti. Appena sapremo esattamente le linee del protocollo da adottare applicheremo delle strategie di ripartenza. Per ora ci sono solo ipotesi, ma gli arbitri si stanno allenando da tempo. Se c’è malcontento da parte nostra? No - ha spiegato Rizzoli - Ci sono preoccupazioni, pensieri su alcuni argomenti da risolvere, attesa per capire come verranno affrontati vari step e quale sarà il modo migliore per ripartire in sicurezza, sapendo che bisognerà stare molto attenti. Noi arbitri abbiamo preoccupazioni diverse dalle società perché abbiamo 80 persone che arrivano da diverse parti d'Italia e dovranno spostarsi: bisognerà stare attenti sui viaggi".
5 SOSTITUZIONI - "La possibile novità dei cinque cambi? Da un punto di vista regolamentare è importante che non possano essere utilizzate dagli allenatori strategie per perdere tempo, mantenendo la possibilità di fare questi cinque cambi in soli tre slot". Questo il pensiero di Nicola Rizzoli, intervenuto ai microfoni di Sabato Sport su Rai Radio1. "Da un punto di vista tecnico non sta a me giudicare - ha aggiunto il designatore degli arbitri di Serie A parlando dei cinque cambi - È un'opportunità dovuta al rischio di infortuni per le tante partite che si dovrebbero giocare in un arco temporale ristretto, con match ogni quattro giorni. Ma saranno la Federazione e le leghe a decidere se accettare la novità”.
PROTESTE E DISTANZE - “C’è la possibilità di fare qualcosa di nuovo dopo questa emergenza: se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio. È chiaro che le proteste, da sempre una delle cose più antipatiche da vedere, andranno gestite in modo diverso - ha rimarcato il designatore degli arbitri di Serie A - Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e dunque quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante".
VAR - "Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto, quindi riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità al campionato". Come sarà organizzato il tutto? "Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l'operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un'altra sala - ha spiegato il designatore degli arbitri di Serie A -. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexigrass e l'utilizzo delle mascherine: auspichiamo che non ci sia alcun tipo di rischio".