Fiorentina, colpo per l'Europa
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Il designatore di A e B sulla stagione dei fischietti appena conclusa: "Siamo in fase di ricambio, ma nei prossimi anni avremo una classe di altissimo livello". Trentalange: "Insegnare le regole ai giovani"
Finito il campionato, gli arbitri hanno stilato il tradizionale bilancio di una stagione durante cui non sono certo mancati errori e polemiche. Fanno parte del gioco, anche se il designatore di Serie A e B, Gianluca Rocchi, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe. "Qualcuno ha fatto di tutto per crearci problemi: c'è stata una grossa fetta di calcio che ci ha dato una grossa mano, perché se non avessimo supporto dalle società nel gestire partite complicate io potrei anche smettere. Anche gli errori sono esperienza, perché quando uno va a San Siro, all'Olimpico, al Maradona per la prima volta è difficile reggere l'impatto. Ogni errore grande fa crescere a livello incredibile. Però qualcuno ci ha davvero creato problemi, anche se non faccio nomi, perché ogni volta che finiva una partita veniva rimarcato che avevamo fatto male. Io ai miei arbitri dico grazie a caratteri cubitali", h detto nel corso della conferenza stampa dell'Aia a Coverciano.
"Ci sono stati due o tre errori evitabilissimi che mi hanno fatto perdere il sonno. Errori dovuti a cali di concentrazione e disattenzione", ha aggiunto. Non si è entrato nel dettaglio di troppi episodi, anche se non si è potuto non parlare del rigore concesso dal Var alla Fiorentina per il fallo del romanista Karsdorp su Gonzalez. "Non è piaciuto neanche a noi. È un rigore che qualche anno fa sarebbe passato abbastanza inosservato. Per la filosofia che abbiamo dato in questa stagione l'avete trovato molto fuori strada: io sono contento che la filosofia stia cambiando, nel senso che quel tocco non può essere mai rigore, anche se mi sono arrabbiato molto per la decisione", le parole di Rocchi. Poi, però, è stato fatto sentire il dialogo tra Pairetto e Nasca in occasione del gol, in fuorigioco, di Acerbi in Spezia-Lazio. "Oh, santo Dio, perché ha ripreso? No, no. Una cosa che si fa fatica a spiegare, se non per un cortocircuito comunicativo", ha ammesso il designatore Rocchi. "Ho fermato tutti perché è inaccettabile, un black-out che non va bene", ha aggiunto. Dal canto suo, il presidente Alfredo Trentalange ha spiegato che durante il dialogo si è "sentito un ok fra i componenti del Var, che l'arbitro ha preso come un lasciapassare per riprendere il gioco". Da qui l'errore con la convalida del gol. "Ci arriveremo prima o poi a diffondere gli audio", ha chiosato.
Sul bilancio globale: "Doveroso fare un punto della situazione al termine di una stagione molto complessa come questa. Siamo in una fase di grande ricambio generazionale, che speriamo che porterà ad avere arbitri di altissimo livello nei prossimi 3 o 4 anni. Abbiamo arbitri con la A maiuscola, e mi riferisco ai nostri internazionali, che hanno fatto anche sacrifici per dare spazio ai giovani, comprendendo lo spirito che ci anima nel voler creare una nuova generazione di arbitri. In questo gruppo ci sono dei talenti incredibili".
Parlando di numeri: "A e B sono stati due campionati di una difficoltà incredibile e gli arbitri sono stati bravissimi. Abbiamo avuto un organico di 50 arbitri, dei quali 35 con meno di 50 gare in serie A e 45 con almeno una presenza in serie A. Questi sono i numeri, che ci rendono molto contenti perché ci sono stati dei ragazzi che hanno fatto esperienza". E ancora: "In Serie A su 370 gare ci sono stati oltre 2mila check e 128 interventi Var. In B l'arrivo della Var ha abbassato in maniera drastica le polemiche. Con il Var in Serie A gli errori degli arbitri si sono ridotti dell'86% e in Serie B del 91%".
Poi un ammonimento: "Credo nella Var, ma la tecnologia è un boomerang senza il decisionismo dell'arbitro in campo. Anche con la tecnologia, anche davanti a un monitor si può sbagliare e non è detto che un grande arbitro in campo sia anche un grande Var: il nostro obiettivo è specializzare sempre di più il ruolo del Var, ma ci vorrà qualche stagione".
TRENTALANGE: "STAGIONE POSITIVA, PIU' SPAZIO AI GIOVANI"
Dal canto suo, il presidente dell'Aia, Alfredo Trentalange, si è detto soddisfatto di quanto fatto dai suoi arbitri. "Pensiamo che la stagione, in particolare la Serie A, ma mi riferisco a tutte le categorie, sia stata positiva dal nostro punto di vista. Siamo in un momento di grande cambiamento, stiamo dando fiducia ai giovani, grazie anche al coraggio del designatore", ha detto. "La violenza passa attraverso una sottocultura. Vorremmo che tutte le società, in particolare del settore giovanile, prima dell'iscrizione dedicassero uno spazio all'apprendimento del regolamento. Siamo convinti che se i ragazzi provano ad apprendere il regolamento, tutta una serie di incomprensioni si stemperano", ha aggiunto. Per la crisi di vocazioni per gli arbitri "c'è un tema culturale, cioè bisogna far conoscere la figura dell'arbitro che è uno strumento di giustizia che porta alla pace, e lo è anche l'ultimo che dirige gare del settore giovanile" e "c'è un problema legato alla violenza che settimanalmente alcuni giovani arbitri subiscono".
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