Anna e Renato, genitori di Davide, a un anno dalla sua morte: "Un dolore che non si può raccontare"
"Un anno senza Davide non si può raccontare. Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché in fondo quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire, ma comunque insieme a nostro figlio". Comincia così la toccante lettera che, a un anno dalla morte del figlio Davide, Anna e Renato Astori scritto e diffuso.
"Ecco, insieme è la parola che vorremmo pronunciare più forte, ma non possiamo - continua la lettera - La nostra voce oggi non è più quella che Davide ha sentito sin da bambino e forse adesso farebbe fatica a riconoscerla, perché il dolore l'ha cambiata per sempre. Per questo non riusciamo a leggere questa lettera e affidiamo a voi i nostri sentimenti, così come tanti amici hanno fatto in questi giorni in cui il ricordo si è fatto inevitabilmente più intenso".
I genitori sottolineano che "per noi Davide non è un ricordo che si attenua o si riaccende a seconda delle circostanze: Davide è una presenza, è vicino a noi ogni istante". "Tanti - proseguono - in questi mesi ci hanno detto che il nostro Davide era speciale, dotato di una gentilezza rara, spesso disarmante. Ed è vero. Davide non doveva sforzarsi per esserlo, è sempre stato così, sin da bambino: naturalmente, istintivamente, gentile. Ma guai a scambiarla per debolezza o remissione: era la sua forza. Davide era fortissimo, era la roccia a cui aggrapparci. Per questo noi oggi cerchiamo di essere forti come lui, ma soprattutto come lui ci vorrebbe".
"Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come riabbracciarlo ogni volta".