Ultimo atto dell'istanza con l'AIA. Si parlerà anche del ricorso Juve per lo scudetto 2006 assegnato all'Inter
Domani sarà finita, in un senso, o nell’altro. Il Collegio di Garanzia del CONI, organo di ultima istanza della giustizia sportiva (relatore il prof. Attilio Zimatore), si pronuncerà in via definitiva sul caso Gavillucci, l’arbitro che ha fatto ricorso contro la dismissione dai ranghi dell’AIA. Il 39enne di Latina aveva ottenuto il reintegro, perché la Commissione di Appello aveva confermato la mancanza di trasparenza nella compilazione delle graduatore di rendimento degli arbitri, ma l’AIA non ha rispettato la sentenza e ha fatto ricorso (ne aveva diritto).
Ora tocca dunque al Collegio di Garanzia del Coni, chiamato a stabilire una volta per tutte se Gavillucci dovrà essere reintegrato nella squadra degli arbitri di serie A, o se i criteri di valutazione dell’AIA non possono essere messi in discussione. Il caso verrà trattato domani all’ora di pranzo, in una giornata in cui è prevista anche una pronuncia sul ricorso della Juventus contro l’assegnazione dello scudetto 2006 all’Inter.
Va detto che le parti arrivano al confronto finale in un clima di grande tensione, perché il Tribunale Federale, alla fine di febbraio, ha accolto la richiesta di Gavillucci di accedere agli atti del 2018/19: significa che l’AIA (entro 10 giorni dalla sentenza) avrebbe dovuto mettergli a disposizione tutti i documenti contenenti i voti assegnati agli arbitri nella scorsa stagione, partita per partita, rendendo così verificabile la bontà delle valutazioni espresse.
Facciamo un esempio: se Gavillucci, in una gara macchiata da un paio di errori magari evidenti ma evitati grazie al VAR, scoprisse di avere ottenuto un voto inferiore a quello di un collega autore di una prestazione disastrosa sotto tutti i punti di vista, i suoi sospetti di essere stato penalizzato troverebbero terreno fertile. Il punto è che l’AIA si è appellata anche contro quest’ultima decisione, quindi i referti con le valutazioni sull’operato degli arbitri restano tutt’ora inaccessibili.
Un fatto che, tutto sommato, può risultare positivo per l’arbitro di Latina. “Non ci vogliono dare i voti, quindi il concetto è che l’attività dell’AIA è segreta?” – afferma il legale di Gavillucci, avv. Gianluca Ciotti. “Visto che il regolamento dell’AIA impone la trasparenza, ho piena fiducia che l’11 marzo il Collegio di Garanzia non possa ammettere che un arbitro venga dismesso con questi criteri”.