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LA SFIDA TATTICA

De Rossi contro Inzaghi nel primo vero test di alto livello della nuova Roma

Quella dell'Olimpico tra i giallorossi e l'Inter è la partita più interessante della prossima giornata di A e non solo per le implicazioni di classifica

di Andrea Cocchi
08 Feb 2024 - 11:18

Nove punti in tre partite da quando si è seduto sulla panchina della vita. Daniele De Rossi è partito con il botto ma per molti (e non solo per le vedove di Mourinho che invadono l'etere, le pagine e i click della patria giallorossa) ci vuole altro per valutare il lavoro dell'allenatore-bandiera. Ecco, allora, che il destino piazza il test più complicato di tutti: l'Inter capolista, appena tornata dal trionfale banchetto con l'unica squadra in grado di tenerle testa in classifica. 

Per la Roma, insomma, non sarà solo la partita che può lanciarla ancora di più nelle vette elitarie dell'Europa che conta. A differenza del predecessore, De Rossi deve vincere e convincere. Non c'è dubbio che finora l'abbia fatto. I giallorossi sono stati ribaltati come un calzino e il sistema di gioco è solo l'aspetto esteriore di una manovra che coinvolge tutti e si esprime con giocate e movimenti particolarmente interessanti ed efficaci.

Il 4-3-3 iniziale prevede una costruzione con i due centrali più Paredes a dare il via a una fase offensiva in cui il movimento è l'unica vera costante. La fascia destra è occupata da Karsdorp, con Dybala, il teorico esterno d'attacco, che è libero di scegliersi la posizione tra il mezzo spazio, la trequarti centrale o, addirittura, il ruolo di mezzala, con Cristante che adatta i suoi movimenti a quelli dell'argentino, e che è particolarmente efficace quando cerca gli inserimenti profondi sulla corsia o direttamente in area di rigore. Il mezzo spazio di sinistra è terra di Pellegrini, anche lui pronto ad adattare i suoi movimenti agli altri protagonisti della catena, anche se da questa parte la situazione è più definita. Angelino supporta El Shaarawy, alternando i movimenti in appoggio alle sovrapposizioni, con il capitano libero di occupare l'area quando la situazione lo richiede. A seconda del modo di difendere degli avversari c'è la possibilità che Cristante vada ad affiancarsi a Paredes, con il conseguente spostamento sulla trequarti destra e sinistra di Dybala e Pellegrini, che formano, con i colleghi di reparto, una sorta di quadrato in fase di attacco posizionale.

La Roma, insomma, è abbastanza fluida e offensiva da rendere difficili le letture avversarie, visto che non ha più il solo pattern del lancio per le sponde di Lukaku. Il movimentismo della squadra di Inzaghi, poi, può essere più facilmente assorbito dall’atteggiamento giallorosso in fase difensiva, con le tre punte pronte a chiudere i centrali nerazzurri, e l'eventuale aiuto delle mezzali se la costruzione della capolista dovesse, come spesso accade, diventare a 4 (con la salita di un centrale e l'abbassamento degli esterni o con l'arretramento di Calhanoglu). Inzaghi cercherà di esasperare ancora di più due concetti base dell'Inter attuale: gli inserimenti di Pavard e Bastoni, che creeranno una superiorità numerica sulle catene esterne insieme a Barella, Mkhitaryan, Darmian e Dimarco, e i cambi di gioco, che potrebbero sorprendere una Roma che dovrà convivere con il dubbio se difendersi con un blocco centrale o provare ad affidarsi a un'aggressione uomo su uomo. Di certo non potrà muovere più di tanto Paredes dalla sua posizione, visto che dovrà dare una mano alla coppia dei centrali difensivi costretti, altrimenti, a un complicato due contro due con Lautaro e Thuram. Il regista argentino avrà quindi un compito fondamentale. E' complicato infatti pensare che gli esterni di difesa, già impegnati nel difficile obbligo di non sguarnire le fasce, possano dare una mano centralmente a Mancini e Llorente.

Dall'altra parte sarà decisivo il duello Acerbi-Lukaku, con un probabile blocco compatto e stretto per ridurre gli spazi di manovra di Dybala e Pellegrini. Il movimento del primo, poi, potrebbe creare non pochi problemi nelle letture difensive, con Mkhitaryan costretto a capire quando "assorbire" i suoi inserimenti per non costringere Bastoni a un lavoro extra, considerando che da quella parte Cristante si inserisce con continuità.

Certo, sarà un test fondamentale per capire il reale valore di questa Roma, ma non c'è dubbio che, se dovesse superare indenne anche la trappola dell'Olimpico, sarà difficile pensare a un'Inter che possa farsi sfuggire il tricolore per il terzo anno di fila.  

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