L'Uefa chiederà alle leghe nazionali di estromettere le 12 fondatrici della Super League. Ma c'è il nodo diritti tv
Mentre la Super League rischia di provocare un terremoto a livello europeo per quanto riguarda Champions ed Europa League, le leghe nazionali si interrogano sul futuro dei rispettivi campionati. L'indicazione della Uefa è forte: esclusione da agosto delle squadre fondatrici, la proposta di Boniek (presidente della Federalcio polacca) sarà presto votata dal congresso e annunciata forse già venerdì durante il comitato esecutivo straordinario.
Anche se sulla questione resta la prudenza degli avvocati di Nyon, che - spiega Il Mattino - prima vogliono studiare la questione a fondo per evitare di prendere scelte non consentite dai regolamenti e che potrebbero rivelarsi un autogol. Perez, dal canto suo, durante l'intervista a El Chiringuito si è mostrato sicuro: "Non ci cacceranno dalla Champions o dalla Liga, niente di niente".
È ovvio però che le leghe nazionali stanno iniziando a ragionare su un possibile futuro senza le 12 fondatrici della Super League, e così sta facendo la Serie A. L'occasione diverrebbe propizia per studiare lo snellimento da tempo paventato: un campionato a 18 squadre, con due sole retrocessioni. Sullo sfondo però c'è un problema economico di non poco conto: sono stati appena assegnati i diritti tv del triennio 2021/24 del campionato ed è difficile pensare che possano venire riconfermate le stesse cifre potendo trasmettere meno partite del previsto.
Così l'ipotesi più probabile resterebbe il blocco delle tre retrocessioni del campionato in corso e la promozione di tre squadre dalla Serie B che sostituirebbero Inter, Milan e Juventus.