Non è solo la sfida tra maestro e allievo è anche un test fondamentale per capire il futuro stagionale delle due squadre
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Può una partita della 28a giornata dare un senso a un'intera stagione? La risposta è no. Però può significare tanto sotto vari punti di vista. Juve-Atalanta è lo scontro tra quarta e terza in classifica, separate da tre punti. Una vittoria bianconera significherebbe aggancio al terzo posto e darebbe un'ulteriore consapevolezza a una squadra reduce da cinque successi di fila in Serie A. Considerando che la vetta, per Thiago Motta, al momento è distante sei lunghezze, la Juventus sarebbe autorizzata a credere nell'assalto ai primi posti. Per Gasperini, pur non essendo uno che fa troppi calcoli, il pari, soprattutto in trasferta, non avrebbe certo un sapore troppo amaro.
Le due squadre che si affrontano stasera a Torino non hanno più altri impegni fino a giugno. Fuori dalla Champions e dalla Coppa Italia possono concentrasi soltanto sul campionato, come il Napoli. Solo l'Inter, tra quelle davanti, si trova in mezzo a una marea di impegni, tra Feyenoord, nonostante l'ipoteca dei quarti all'andata, il possibile scoglio Bayern Monaco, il doppio derby nella coppa nazionale e tutti gli sforzi per mantenersi in testa alla Serie A. Questo significa che sognare, per quelle dietro, non è un'attività fine a se stessa.
La partita dell'Allianz è anche stuzzicante per altri motivi. Thiago è stato un allievo di Gasp e ha preso qualcosa dell'idea del suo allenatore contaminandola con gli altri tecnici che ha avuto la fortuna di incontrare nella sua carriera. Tanto che la sua tesi a Coverciano era un confronto tra le metodologie di Mourinho e quelle dell'attuale guida tecnica bergamasca. Il calcio di Gasperini è ormai entrato nei manuali di tattica di tutto il mondo. L'uno contro uno a tutto campo, le scalate in avanti, l'aggressività continua, le risalite con combinazioni veloci sulle catene esterne. Un sistema dove certe individualità vengono esaltate così tanto da far fatica quando si trovano in altri contesti. Uno dei tanti casi di questo tipo è quello che riguarda Koopmeiners. E proprio l'ex di turno, stasera, dovrebbe trovare spazio sulla parte destra della trequarti, con McKennie al centro e Nico Gonzalez a sinistra alle spalle di Kolo Muani, che sarà impegnato in un corpo a corpo prolungato con Hien. Questa potrebbe essere una delle chiavi della gara, insieme al tentativo della Juventus di scompaginare le marcature individuali con continui spostamenti in fase offensiva.
Il 3-4-1-2, sistema che probabilmente utilizzerà Gasp, si specchia bene nel 4-2-3-1 di Thiago, almeno a livello teorico. Pasalic dovrebbe agire alle spalle della coppia Retegui-Lookman e potrà prendere Locatelli lasciando alla coppia Ederson-De Roon il controllo di Thuram e McKennie. Bellanova e Zappacosta saliranno a prendere gli esterni bassi bianconeri, lasciando il solito uomo contro uomo tra i tre dietro e i due laterali alti e il centravanti della Juventus. In questo sistema ci sono almeno due incognite: come comportarsi quando Cambiaso viene dentro il campo e quanto Kolasinac dovà lasciare la posizione per seguire Koopmeiners. I meccanismi di scalata dell'Atalanta, così sofisticati, dovranno essere oliati alla perfezione. Così come, dall'altra parte, sarà fondamentale trovare spazio alle spalle della pressione della Dea andando il più possibile in verticale e, in fase difensiva, mantenere un'attenzione sistematica alle coperture preventive.
Sarà insomma una partita a scacchi, come spesso capita ultimamente, sperando che ci sia spazio anche per qualche giocata spettacolare.