Il Corriere della Sera svela il giudizio dei massimi dirigenti dell'Associazione Italiana Arbitri: nella ripresa il fischietto ha perso di mano la partita
Un mese di stop per una gestione della gara definita dai vertici dell'Aia come disastrosa. Non se la sta passando bene Marco Di Bello, arbitro di Lazio-Milan, nel mirino da ore dei tifosi biancocelesti e contestato pure dai suoi stessi capi. Il fischietto brindisino, che in questa stagione aveva fatto parlare di sè anche in occasione di Juve-Bologna, è stato bocciato per la sua direzione nel complesso, sebbene abbia effettuato la giusta scelta in alcuni episodi chiave.
Quali? Il mancato rigore per il presunto fallo di Maignan su Castellanos e il secondo giallo a Pellegrini. In queste due occasioni, scrive Il Corriere della Sera dopo aver consultato fonti Aia, Di Bello non avrebbe affatto sbagliato. Da lì in poi invece, tante sbavature che hanno fatto imbufalire Lotito e tutto il clan laziale. Per i vertici dell'Associazione Italiana Arbitri, il 42enne fischietto non avrebbe tenuto in mano la partita nella ripresa, chiusa con 11 gialli e 3 rossi. E gli costerà carissimo: sicuro il mese di fermo. Non il primo stop per errori rilevanti in questa annata sportiva.