"L'Inter si è rifiutata di giocare lunedì, non è sportiva". "Una proposta provocatoria e impraticabile"
Non è tardata ad arrivare la risposta della Lega di Serie A alle accuse di Beppe Marotta e dell'Inter dopo il rinvio a maggio del Derby d'Italia e di altre quattro partite. "Venerdì l'ad De Siervo e io abbiamo proposto all'Inter di spostare la gara contro la Juventus al lunedì sera per disputarla a porte aperte. L'Inter si è rifiutata categoricamente di scendere in campo, si assuma le sue responsabilità e non parli di sportività e campionato falsato", ha detto il presidente Paolo Dal Pino
"Marotta rappresenta le esigenze dell'Inter, io tutelo gli interessi generali di tutta la Serie A, che purtroppo sconta quotidiani conflitti di interessi legati a ciascuna squadra. Io devo promuovere il campionato italiano e la sua immagine nel mondo, trasmettere gare a stadi vuoti sarebbe stato un pessimo biglietto da visita per il Paese", ha continuato Dal Pino, parlando all'Ansa.
E all'ad nerazzurro, che gli ha rimproverato di non aver convocato un consiglio straordinario per prendere la decisione, il presidente della Lega Serie A ha replicato: "La decisione è mia per statuto, ma i club coinvolti sono stati sentiti telefonicamente, per cui sappiamo bene le posizioni di ognuno, difficilmente conciliabili. Noi agiamo con senso di responsabilità per tutelare i tifosi e il diritto di tutti ad assistere alle partite, compresa l'esigenza dei broadcaster di trasmettere immagini di stadi pieni e festosi. L'invito che faccio a tutti è di ragionare come Serie A, non individualmente".
Perché un rinvio all'ultimo momento? "Perché dopo una settimana intensa di consultazioni e non chiarezza sullo scenario sanitario, solo venerdì sera abbiamo saputo che in tre regioni si sarebbero riaperte le porte degli stadi già dalla mezzanotte di oggi, rendendo il quadro completamente diverso dal precedente",.
A questo punto, comunque, non è escluso il recupero delle partite prima del 13 maggio, data individuata al momento del rinvio. "Si potrà anticipare? Certo, questa era la sola data formale libera per tutte e dieci le squadre coinvolte dovute agli impegni nelle competizioni nazionali e internazionali. A partire da domani - ha aggiunto - l'ad De Siervo si confronterà con le squadre coinvolte per accelerare insieme i tempi di recupero".
Sulle critiche riguardo la regolarità del campionato, Dal Pino ha chiarito: "Abbiamo dovuto prendere decisioni guidate dal bene della Nazione. Cercheremo di trovare il modo per contenere altri stravolgimenti che ci venissero richiesti per esigenze di emergenza dal Governo. Ma ricordo che all'estero, in particolare in Premier League, capita spesso che le squadre debbano recuperare più partite a distanza di settimane a causa delle numerose coppe. Non facciamo drammi dove non ce ne sono".
MAROTTA: "PROPOSTA PROVOCATORIA E IMPRATICABILE"
La replica dello stesso Marotta è arrivata a poche ore di distanza. "Da cittadino - la premessa del dirigente nerazzurro - mi sento di riconoscere il momento di grande emergenza che sta attraversando il nostro paese ed i grandi problemi che ne conseguono: la tutela della salute pubblica è la priorità. Abbiamo ricevuto un'ipotesi informale ed aleatoria da parte dell'amministratore delegato della Lega Calcio Serie A Luigi De Siervo, nella serata di venerdì, che non abbiamo voluto neanche tenere in considerazione in quanto impraticabile e quasi provocatoria, nel rispetto dell'Inter, di milioni di nostri sostenitori e di tutti gli appassionati di calcio in generale".
Poi Marotta ha spiegato i motivi per i quali l'Inter non ha "preso in considerazione" l'idea di giocare lunedì: "Questa proposta è stata giudicata da noi improponibile per tre motivi specifici. Il primo perché sarebbe andata contro logica della tutela della salute pubblica, presupponendo - di fatto - la scomparsa dell'allarme coronavirus nel giro di sole 24 ore, dal non si gioca domenica al via libera ai tifosi il lunedì". "Il secondo - ha proseguito Marotta - perché lo Stadium sarebbe stato aperto ai soli tifosi bianconeri, con le conseguenti polemiche del caso, senza la presenza di nostri sostenitori, causando una situazione di imparità inaccettabile. Il terzo: perché lo spostamento a lunedì di Juve-Inter avrebbe comportato lo slittamento a giovedì di Juve-Milan di Coppa Italia, nello stesso giorno di Napoli-Inter, con le possibili rimostranze da parte della Rai che del torneo detiene i diritti tv".