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Il colpaccio della Lazio, che espugna il Maradona grazie a una prodezza di Isaksen e mette ancora ko il Napoli dopo l’umilante 3-1 di Coppa dell’Olimpico, regala la fuga all’Atalanta, adesso a +2 proprio sul Napoli. Terzetto di inseguitrici a -3 composto proprio dalla Lazio e da Inter e Fiorentina che devono completare la partita sospesa otto giorni fa.
ANEMIA - Nel Napoli che perde la testa (della classifica) stride soprattutto il dato relativo ai gol fatti. Che sono soltanto 21 in 15 partite e che valgono a Conte solo il settimo attacco della Serie A a pari merito con il Parma. E se i punti di distacco del Napoli dall’Atalanta sono 2, la Dea ha segnato ben 17 gol in più. Pesante anche il gap della squadra di Conte rispetto alle reti segnate da Inter (13 in più) e Lazio (9).
BOCCIATURA - Sembra incredibile e del resto sono ormai passati più di tredici anni da quando Gian Piero Gasperini fu esonerato (in malo modo) dall’Inter nel settembre 2011 dopo tre sconfitte e un pareggio. La “grandissima culpa” del Gasp era quella di giocare con la difesa a 3, contro la storia dell’Inter targata Moratti. Davvero incredibile, si diceva, se si pensa che gli ultimi due scudetti nerazzurri (gli unici successivi alla cacciata di Gasperini) hanno visto questo modulo trionfare con Conte prima e Inzaghi poi. Il quale Inzaghi ha portato l’Inter con il suo classico 3-5-2 all’unica finale Champions del post Triplete. Senza contare che la famigerata difesa a 3 è diventato anche il marchio di fabbrica dell’Italia di Spalletti.
BILANCIO - Apre e chiude (per ora) Mbangula. Suo il primo gol al Como del campionato juventino 2024-25, suo il gol che ha portato sabato sera la Juventus al pareggio in pieno recupero contro il Bologna. Sono peraltro gli unici firmati dal centrocampista belga classe 2004 schierato a sorpresa nella gara inaugurale del torneo. Il deficit di punti (-9) tra il primo Thiago Motta e l’ultimo Allegri sulla panchina bianconera è chiaro ed evidente anche se lo score dei gol (segnati e subiti) è praticamente in equilibrio: 24 oggi e 23 ieri alla voce reti realizzate, 10 oggi e 9 ieri nella casella dei gol incassati. Se invece si confrontano i numeri attuali di Motta con il primo Allegri del ritorno in bianconero (stagione 2021-22), il brasiliano è in vantaggio 27 a 25 sul livornese. Motta invece a questo punto della stagione aveva alla guida del Bologna conquistato 25 punti contro i 27 di questa sua prima Juve.
CAMPIONI - La prima vittoria in giallorosso del Ranieri-3 porta un titolo: Campioni, con la C maiuscola. Non si tratta del reality di una ventina di anni fa con protagonista Ciccio Graziani e il suo Cervia, ma del trio di Campioni del mondo che il tecnico testaccino ha tolto dal freezer e messo meritoriamente in campo al contrario di quel che faceva il suo predecessore. I due argentini Paredes e Dybala, campioni del mondo in carica 2022, nel vittorioso poker contro il Lecce hanno giocato gli interi 90 minuti: seconda volta in stagione per la Joya dopo più di tre mesi (25 agosto in casa contro l’Empoli), seconda volta di fila in campionato per il centrocampista. Mats Hummels, iridato con la Germania dieci anni fa, ha disputato la sua terza partita consecutiva da titolare: dopo avere segnato a Londra contro il Tottenham e imbavagliato Retegui, è uscito sabato sera tra gli applausi. Insomma, questa Roma non sarà da scudetto ma ci voleva solo un briciolo di buonsenso “ranieriano” per provare a rimettere i tasselli al posto giusto… NUMERI - A proposito di campioni del mondo. A secco da quattro gare (Napoli e Parma in campionato, Arsenal e Lipsia in Champions) Lautaro Martinez è atteso domani a Leverkusen al riscatto nell’ultimo euroimpegno di questo 2024. Un anno solare che ha visto il Toro andare a segno fin qui 27 volte in totale: con la maglia nerazzurra 10 reti nella stagione 2023-24 e 6 in quella in corso, con la Selección 11 gol con la chicca del centro decisivo nella finale di Copa America contro la Colombia.