Calzona vuole battere i granata per scalare la classifica e lanciare un avvertimento al Barcellona
Il Napoli di Francesco Calzona va a caccia della terza vittoria di fila in campionato. Lo farà questa sera al "Maradona", dove un successo avrebbe una doppia valenza in chiave Champions League. Permetterebbe ai campioni d'Italia in carica di continuare la loro rincorsa verso il quarto (o quinto) posto e darebbe la spinta giusta per affrontare la sfida di ritorno contro il Barcellona con la convinzione di poter approdare ai quarti di finale dopo il pareggio dell'andata. Di fronte, però, avranno un Torino, che non sta vivendo un grande momento nonostante giochi un buon calcio, ma ha ancora qualche piccola speranza di Europa.
Calzona vorrebbe far riposare qualcuno dei suoi uomini in vista del match del Camp Nou, ma deve fare i conti con qualche infortunio che gli impedisce di avere a disposizione l'intera rosa. Cajuste e Ngonge non sono disponibili, mentre Rrahmani potrebbe anche essere utilizzato, ma è molto probabile che lo staff tecnico del Napoli voglia evitare di correre rischi e preservi il centrale difensivo in modo da poterlo avere sicuramente a disposizione a Barcellona. Di sicuro si arriva alla sfida con il Torino con un entusiasmo ritrovato, con le certezze che erano state smarrite sin dall'inizio della stagione e che i successi con il Sassuolo e con la Juventus hanno restituito alla squadra e a tutto l'ambiente. Il traguardo al quale puntano i partenopei resta quello della qualificazione alla Champions League del prossimo anno. Servirà un'impresa perché la distanza dal Bologna, che ha otto punti di vantaggio, appare oggettivamente molto difficile da colmare, senza considerare che anche l'Atalanta e la Roma sono al momento davanti agli azzurri e che anche queste squadre puntano ovviamente a partecipare alla più importante rassegna del calcio europeo.
Calzona conta molto sul fatto che tutte e tre queste avversarie nel girone di ritorno dovranno giocare al "Maradona", ma è evidente che per il Napoli, da ora e fino alla fine del campionato, non sono ammesse distrazioni di alcun genere. Si comincia con il Torino a dover fare per forza risultato pieno e non sarà impresa facile. Il tecnico azzurro punta soprattutto sullo stato di forma ritrovato del duo delle meraviglie Kvaratskhelia-Osimhen, protagonisti principali degli ultimi due successi.
Il Napoli affronterà un Torino che ha conquistato un solo punto nelle ultime tre gare e non vince dallo scorso 16 febbraio, eppure ha ancora un briciolo di speranza di restare in corsa per l'Europa. La sfida del "Maradona", pero', comincia ad assumere i contorni dell'ultima spiaggia. I granata continuano ad essere una sorta di paradosso, con la quarta miglior difesa e il quarto peggior attacco. Tra gli artefici di questo super rendimento della retroguardia c'è Buongiorno, che toccherà le 100 presenze, mentre una delle delusioni del reparto offensivo è Sanabria, a secco dalla sfida d'andata del 7 gennaio e insidiato da Okereke per un posto al fianco di Zapata. A centrocampo, invece, non ci sono alternative: Ricci è squalificato, Ilic è infortunato e Tameze non recupera. Così gli unici abili e arruolabili sono Linetty e Gineitis. E anche Ivan Juric non sarà in panchina, fermato per due turni e punito con un'ammenda di 15mila euro per aver perso le staffe nel finale della sfida contro la Fiorentina.