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Paolo Jarre, terapeuta di Fagioli: "Noia, pochi interessi e tanti soldi, così i calciatori diventano ludopatici"

Intervista al QN del luminare tra i massimi esperti italiani sulle tematiche legate al gioco d'azzardo patologico

12 Apr 2025 - 09:32
 © italyphotopress

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"Essere un calciatore e avere tanti soldi non è un fattore di protezione, ma di rischio. I 12 calciatori emersi dall'indagine sono solo la punta dell'iceberg. Dei 500 giocatori di Serie A, credo che almeno 100-150 siano in questa situazione". Queste le parole, in un'intervista rilasciata al QN Quotidiano Nazionale da Paolo Jarre, terapeuta del calciatore Nicolò Fagioli, e tra i massimi esperti italiani sulle tematiche legate all'azzardo patologico. "I maschi fra i 18 e i 25 anni rappresentano la fascia di popolazione più a rischio per gioco d'azzardo tramite scommesse sportive. Altri fattori di rischio per questi ragazzi, spesso poco acculturati, sono il tanto tempo libero, i tanti soldi e la mancanza di interessi diversi dal calcio. Con gli smartphone, poi, l'azzardo è in tasca 24 ore su 24. Vincere o perdere non conta, chi gioca d'azzardo insegue lo stato di ebbrezza determinato dalla giocata".

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"La noia è un fattore molto importante, soprattutto per ragazzi che non hanno sperimentato la piacevolezza dell'attesa perché tutti i loro bisogni sono stati soddisfatti prima ancora di trasformarsi in desideri" ha proseguito Jarre. "Nell'ambito di una vita emotivamente piatta, puntare, aspettare quei minuti per avere l'esito, perdere, riprovare, produce in loro un'altalena emotiva a cui non sono abituati e che dà dipendenza. Una dipendenza da dopamina innescata dall'attesa: l'incertezza è un motore potente che determina una cascata dopaminergica. La notorietà rende più difficile rivolgersi ai servizi pubblici. Si sentono maggiormente sottoposti a un pregiudizio morale. Ma si tratta di persone con le loro vulnerabilità. Il più delle volte quando arrivano a chiedere aiuto, ormai hanno alle spalle grossi guai sul piano economico e finanziario ma anche relazionale".

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