"Lo stadio non è un teatro", il gruppo storico ultras Boys Parma 1977 ha deciso di disertare l'amichevole con l'Empoli
Il nuovo dpcm ha stabilito che i tifosi non potranno tornare negli stadi italiani almeno fino al 30 settembre, ma il ministro Spadafora ha annunciato di essere al lavoro per consentire l'ingresso almeno a mille persone ("Come ai concerti") e di sicuro avrà guardato con attenzione all'amichevole disputata domenica tra Parma e Empoli. Il Tardini è diventato infatti il primo stadio di Serie A a riaprire i battenti dopo il lockdown, ma sugli spalti mancavano gli ultras.
L'esperimento era attesissimo e indubbiamente ha funzionato: mascherine per tutti, biglietti venduti solo online con posti rigorosamente assegnati e ben distanziati tra loro, controllo della temperatura all'ingresso e via i tornelli per permettere un deflusso più rapido del pubblico.
L'unica nota stonata, oltre al 2-0 per i toscani per i tifosi gialloblù, è stata l'assenza del tifo organizzato, che ha deciso di disertare l'amichevole. La motivazione l'hanno spiegata gli ultras dello storico gruppo 'Boys Parma 1977' in un comunicato: "Purtroppo l'emergenza costringe a vivere la Curva come una platea di un teatro, non è il nostro modo, non è da Boys. Resteremo quindi a malincuore fuori dal Tardini, in attesa che tornino le condizioni sanitarie per tornare a fare il tifo".