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Il doppio ex: "Vedo meglio i nerazzurri ma il derby annulla il distacco. Da luglio studio per fare l'allenatore"
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Andrea Pirlo è pronto a studiare da allenatore ("Ho iniziato a pensarci grazie a Conte, comincio a luglio e ho grandissima voglia") ma, per una volta, "torna calciatore" giocando in anticipo Inter-Milan, una partita di cui è doppio ex: "Vedo meglio i nerazzurri ma è una partita che fa storia a sè, annulla il distacco. Può cambiare la stagione, incide su classifica e autostima" le parole a La Gazzetta dello Sport.
L'ex centrocampista ricorda così Antonio Conte: "Un malato di vittoria, se perde diventa un demonio. Non mi stupisce l'Inter in lotta per lo scudetto, immaginavo arrivasse a questo livello: è un allenatore che ti porta a dare più di quel che pensi di avere o effettivamente hai". Il Milan si gioca la carta Ibrahimovic: "Uno che si fa sentire, vero che appende al muro, urla e si incavola: ne ho conosciuti pochi così. Alza il livello del gruppo, un perfezionista che esige lo stesso dai compagni: a 38 anni fa ancora la differenza anche se non come prima".
Pirlo spiega le difficoltà di Maldini e Boban: "Non tanto passare dal campo alla scrivania ma ritrovarsi in un Milan diverso da quello a cui erano abituati. Un ruolo diffiicle senza grosse disponibilità economiche: punti sui giovani e speri che ne esca un campione. Penso siano le persone giuste per risalire, un passo alla volta".
Tonali nuovo Pirlo? "Fortissimo ma diverso nel modo di giocare, non è il mio erede, è più una mezzala o un centrale in un centrocampo a due. Ha tutto del campione, il miglior centrocampista di questo campionato".