Le Regioni puntano a riaprire gli impianti massimo al 25%. Obbligatoria la mascherina
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Tornano gli spettatori allo stadio Olimpico di Roma. Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato l'ordinanza con cui si consente la partecipazione del pubblico, entro il limite di 1.000 spettatori all'aperto, agli incontri di calcio di Serie A, che vedono interessate Roma e Lazio presso lo Stadio Olimpico, nelle seguenti giornate: domenica 27 settembre 2020 Roma-Juventus e domenica 4 ottobre 2020 Lazio-Inter.
Ai sensi dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica, si legge nella nota, la presenza di pubblico sarà consentita solo presso i settori in grado di assicurare la permanenza delle persone presso la postazione seduta pre-assegnata per l'intera durata dell'evento. Gli organizzatori dovranno garantire il contingentamento ed il controllo degli ingressi e un'apposita segnaletica sui posti non utilizzabili. Sarà obbligatorio inoltre far rispettare un distanziamento minimo tra le sedute assegnate affinché tra uno spettatore e l'altro vi sia frontalmente e lateralmente, almeno 1 metro e assicurare la presenza di prodotti per l'igiene delle mani per gli spettatori e per il personale, in più punti dello stadio.
LE REGIONI: "ALLO STADIO CON LA MASCHERINA"
"Oggi abbiamo elaborato e approvato un documento di proposta al Governo per l'adozione di linee guida per la partecipazione del pubblico agli eventi ed alle competizioni sportive ed uno per la ripresa degli sport di contatto": lo annuncia il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Giovanni Toti. "La nostra proposta in sintesi prevede - spiega - la partecipazione di spettatori muniti di mascherine, a cui sia stata misurata la temperatura in ingresso, esclusivamente in posti a sedere assegnati personalmente, distanziati e nei limiti massimi del 25 per cento della capienza dell'impianto". Si tratta, aggiunge l'esponente della Conferenza delle Regioni, "di testi che rappresentano un importante contributo per la ripresa delle diverse attivita' sportive. Il mondo dello sport ha sofferto, come altri settori, di un fermo prolungato dovuto alla gestione della pandemia. Ora - sottolinea - occorre riattivare l'intero settore sportivo, puntando su una presenza limitata di pubblico e sul massimo livello di prevenzione".
STADI, GALLI: "ASPETTARE 2-3 SETTIMANE PER DECIDERE"
Sulla riapertura degli stadi "è giusto programmare, ma sarebbe meglio attendere prima di proseguire in tal senso, almeno per le prossime 2-3 settimane". A dirlo è l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, durante il convegno 'Povertà sanitaria e farmaceutica minorile in Lombardia, prima e dopo l'emergenza COVID-19. Come affrontare l'autunno?' presso Palazzo Pirelli a Milano. "Ora il tormentone è la riapertura degli stadi - ha detto - Ci tengo a dirlo, io non sono il classico topo di biblioteca o che si rifugia in corsia. Il calcio lo seguo con attenzione e mi piacerebbe anche tornare allo stadio domani. Per le 2-3 prossime settimane è sì giusto programmare, ma anche attendere prima di eseguire".