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LA QUERELLE

San Siro, Sovrintendenza: niente vincolo automatico se stadio passa ai privati

Il sindaco Sala: "Preferisco smettere di commentare finché non c'è qualcosa di concreto sul tavolo. Ad oggi non c'è ancora"

17 Set 2024 - 17:29
 © ipp

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Se San Siro dovesse diventare privato, cioè di proprietà delle squadre come è negli intenti, il vincolo non scatterebbe in modo automatico. Inoltre sul secondo anello potrebbe essere previsto un vincolo solo in parte, così da consentire la rifunzionalizzazione dell'impianto: è quanto ipotizzato in un incontro a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano sullo stadio di San Siro tra sindaco Giuseppe Sala, la sovrintendente ai Beni culturali Emanuela Carpani e i club. Al centro del confronto il tema del vincolo che dovrebbe scattare dal 2025 sul secondo anello dello stadio e che potrebbe rappresentare un problema per le squadre che intendono realizzare un nuovo stadio accanto al Meazza e rifunzionalizzare San Siro.

Il sindaco Giuseppe Sala non si è sbilanciato su quanto emerso dall'incontro. "A questo punto ne abbiamo viste talmente tante che preferirei non parlare più finché non c'è qualcosa di concreto - ha detto a margine dell'inaugurazione del fashion hub della settimana della moda -. Quindi io parteciperò al tavolo di lavoro perché ci credo, è mio dovere, ed è una opzione che io difenderò, però da questo punto in poi preferisco smettere di commentare finché non c'è qualcosa di concreto sul tavolo. Ad oggi non c'è ancora".

MILAN, SCARONI: "PRIORITA' A SAN DONATO MA APERTI AD ASCOLTARE SALA"
"Il Milan è fermamente intenzionato a costruire un nuovo stadio, impegnandoci con grande senso di responsabilità nei confronti dei nostri tifosi, per rendere il club più competitivo a livello internazionale, e perciò dobbiamo esplorare qualsiasi possibilità ci venga prospettata". Così  il presidente rossonero Paolo Scaroni a margine del pranzo UEFA. "L'ipotesi di ristrutturazione del Meazza, ad esempio, - spiega il presidente del Milan - non soddisfava alcuni criteri richiesti dai club, sebbene fosse un progetto di alta qualità in linea con il livello di un'impresa leader internazionale come è WeBuild. La nostra posizione rimane chiara: continuiamo a investire sul progetto a San Donato, ma rimaniamo disponibili ad ascoltare le risposte che il Comune di Milano ci darà".

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