Dopo le parole di Agnelli, Lega e Figc al lavoro per riaprire le porte con capienze ridotte e mascherine obbligatorie. E anche la politica apre...
"Perché non cominciamo a ragionare, se le condizioni lo permetteranno, a consentire nel rispetto della sicurezza una piccola presenza di tifosi allo stadio?". Le parole del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, a margine dell'Assemblea di Lega di venerdì hanno trovato subito consensi negli altri presidenti e hanno spinto la Lega di Serie A e la Figc a lavorare a un progetto per riaprire, magari già dai primi di luglio, le porte ai tifosi. E intanto dal governo arriva l'apetura di Daniela Sbrollini, Senatrice di ItaliaViva: "Dobbiamo mettere i tifosi nelle condizioni di poter gioire di questa ripresa perché abbiamo passato un periodo davvero brutto e le domeniche erano noiose".
Il tema del ritorno dei tifosi allo stadio è stato toccato oggi anche dal presidente Figc Gabriele Gravina: "È un auspicio, me lo auguro di cuore. Sto seguendo l'andamento della disponibilità all'interno dei teatri e delle arene per le manifestazioni culturali. È impensabile che, con tutte le precauzioni, in uno stadio da 60 o 80 mila posti, non ci possa essere una percentuale minima di persone. Mi auguro che anche così arrivi un segnale di speranza per il Paese, che ricompenserebbe tanti appassionati di calcio".
Il punto di vista di Gravina sembra assolutamente condivisibile, soprattutto se si considera che dal 15 giugno sarà possibile per mille persone assistere a spettacoli a teatro, pur se all'aperto. Se a breve verranno aperti cinema e teatri al chiuso e se spiagge e parchi sono già affollati, perché non riaprire, anche solo parzialmente, gli stadi ai tifosi?
Ovviamente serviranno delle misure adeguate: si pensa a una capienza estremamente ridotta. circa il 25% del totale, le mascherine sarebbero obbligatorie e bisognerebbe garantire il distanziamento sociale a chi non appartiene allo stesso nucleo familiare. Un'altra ipotesi prevede di riaprire solo agli abbonati, distribuendoli nei vari settori in modo da non superare il 25% della capienza, fermo restando che in entrambi i casi permarrebbe il divieto di abbracciarsi.
E proprio questo punto sembra essere uno dei più critici, perché se al cinema o a teatro difficilmente c'è motivo di abbracciarsi, potrebbe essere difficile contenere l'entusiasmo dei tifosi. E l'esempio della Germania, che continua a giocare a porte chiuse (spesso con le tribune popolate da cartonati) è significativo.
In ogni caso il tema è di stretta attualità e anche dalle poltrone del governo arriva un'apertura al ritorno dei tifosi negli stadi: "Se il trend dovesse continuare così si potrebbero fare delle sperimentazioni, rivedendo i protocolli o aprendo parzialmente gli stadi ai tifosi - ha detto la senatrice di ItaliaViva Daniela Sbrollini a Radio Kiss Kiss - Mercoledì incontreremo il Ministro dello Sport. Dobbiamo garantire il giusto equilibrio tra la salute e lo sport. Dobbiamo mettere i tifosi nelle condizioni di poter gioire di questa ripresa perché abbiamo passato un periodo davvero brutto e le domeniche erano noiose".