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IL CAPO DEI MEDICI

Serie A, Castellacci: "Riprendere a fine maggio? La vedo dura"

Il numero uno dell'Associazione Italiana Medici del Calcio: "Bisogna vedere se le linee guida saranno davvero attuabili"

14 Apr 2020 - 17:49
 © lapresse

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Anche i medici del calcio nutrono dubbi sulla fattibilità di una ripresa dei campionati in totale sicurezza: "La Figc deve ovviamente pensare alla ripartenza - ha detto il presidente dell'AIMC Enrico Castellacci - Vedremo quali saranno le linee guida che saranno stilate dagli esperti della Commissione tecnico-scientifica (che si riunirà mercoledì, ndr). Personalmente vedo difficile fissare la ripresa del campionato per il 30 maggio".

Castellacci, storico responsabile medico della Nazionale, ha evidenziato che i problemi potrebbero essere più che altro di natura attuativa, al di là della bontà delle decisioni: "Bisogna vedere se le linee guida, che saranno sicuramente molto puntuali e precise, saranno veramente attuabili. Perché non tutti hanno a disposizione le strutture necessarie, penso per esempio al calcio delle categorie inferiori".

Se per la Serie A, o quantomeno per le big, organizzare una ripresa in totale sicurezza potrebbe essere fattibile, per i club con meno risorse alcune richieste potrebbero rivelarsi davvero complesse da mettere in pratica: "Chi scriverà le linee guida dovrà tener conto che determinate disposizioni non potranno essere prese alla lettera da chi è sul campo, proprio per la loro non fattibilità in certe realtà - ha sottolineato Castellacci - Bisognerà fare attenzione al fatto che queste linee guida non risultino alla fine inutili".

Infine un parere sulle polemiche tra Giovanni Rezza e la Lazio: "Mi addolora molto che ci siano polemiche in questo momento difficile. Non hanno senso, ognuno deve fare le sue riflessioni. Rezza ha semplicemente fatto un'osservazione da professionista. A 15 giorni dalla ripresa degli allenamenti sembra un po' troppo presto pensare alla ripresa del campionato, per di più di fronte ai tanti morti che ci sono stati a causa del coronavirus".

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