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SERIE A

Serie A, confronto arbitri-allenatori: stop a violenti e perdite di tempo, riflessioni sul fallo di mano

Vertice positivo tra Gianluca Rocchi e i tecnici del massimo campionato italiano, Thiago Motta e Simone Inzaghi tra i più attivi

10 Set 2024 - 11:19

Ha avuto un esito piuttosto positivo l'incontro tra gli arbitri e gli allenatori di Serie A, tenutosi lunedì nel centro broadcast di Lissone. Al vertice hanno preso parte il designatore Gianluca Rocchi, i vertici della Lega, i vertici dell'Aia e i tecnici delle 20 squadre o i loro vice. Al centro di tutto le novità regolamentari e, soprattutto, l'interpretazione di alcune particolari situazioni di gioco.

I PRESENTI

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport c'è stato grande spirito partecipativo, nonostante l'assenza di sette allenatori titolari (Gasperini, Italiano, Conte, Palladino, Gilardino, Runjaic e Fabregas hanno mandato i loro vice). Tra i più attivi Simone Inzaghi e Thiago Motta, che hanno cercato di trovare dei punti d'incontro su tante delle tematiche discusse.

LE PERDITE DI TEMPO

Rocchi ha sottolineato che a partire da quest'anno scenderà molto la tolleranza dei fischietti verso le perdite di tempo. L'obiettivo del designatore è quello di alzare il più possibile il tempo di gioco effettivo (spesso addirittura al di sotto dei 45'), pertanto, in queste situazioni, verranno sventolati con molta più facilità i cartellini gialli, specialmente nei minuti finali del match.

IL GIOCO VIOLENTO

Aumenterà anche la severità nei confronti degli interventi che possono mettere a rischio la salute fisica dei giocatori. Le entrate col piede a martello saranno sempre più oggetto di sanzione disciplinare e sempre meno derubricate a semplice fallo di gioco.

IL FALLO DI MANO

Se per i primi due punti ci si è limitati a prendere atto delle indicazioni del designatore, su cui per altro tutte le componenti concordano, decisamente più ampio è stato il confronto sull'annosa tematica dei tocchi col braccio. Agli allenatori sono stati mostrati diversi episodi più o meno recenti, chiedendo loro quale fosse la loro interpretazione, al di là di ciò che dice il regolamento. Ciò che è emerso è che quasi sempre c'è parecchia distanza tra l'interpretazione "da campo" e quella che danno i direttori di gara attenendosi alle regole e alle indicazioni dategli. Proprio per questo Rocchi si è detto disposto a una riflessione nel merito, perché il suo obiettivo è quello di colmare questa distanza.

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