La Viola ha i nodi hotel e campi dove allenarsi, la Juve è tornata a Torino per allenarsi, la Lazio protesta e chiede un "confronto urgente"
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La morte di Papa Francesco ha portato la Lega Serie A a rinviare le quattro partite della 33a giornata in programma a Pasquetta che saranno recuperate nella giornata di mercoledì 23 aprile. La decisione sacrosanta (anche nel 2005 per il decesso di Giovanni Paolo II il campionato venne fermato) ha comportato, però, disagi e contrattempi per alcune delle squadre impegnate nella volata per l'Europa. Se la Juventus è tornata a Torino e nel pomeriggio si è regolarmente allenata senza problemi, altrettanto non si può dire per Fiorentina e Lazio.
In particolare la Viola è andata incontro a problemi logistici non indifferenti. Il volo charter - che all’inizio doveva ripartire per Firenze alle 14.30 -non è decollato e quello che preoccupa di più, al di là dei 90’ contro il Cagliari, è piuttosto la gestione dei prossimi due giorni, che è ancora in alto mare. Primo perché il club deve trovare a stretto giro di posta un hotel dove far pernottare circa 50 persone tra prima squadra, staff e dirigenza e poi perché sarà essenziale che la Fiorentina individui un posto dove potersi allenare sia oggi pomeriggio che domani, giorni di nuova rifinitura. Peraltro sprovvista di materiale tecnico che si proverà in qualche modo a far pervenire nel più breve tempo possibile.
Disagi anche per la Lazio, spiazzata dalla decisione della Lega Serie A di far recuperare le partite questo mercoledì. Baroni e i giocatori alle 15 sono partiti da Genova in charter per tornare a Roma e ora nella giornata di martedì dovranno fare ritorno in Liguria. Uno spreco di tempo ed energie in viaggi che in casa biancoceleste avrebbero preferito evitare e infatti il club si è fatto sentire con una lettera inviata alla Lega in cui chiede un "confronto urgente" per rimodulare il calendario della partita in casa del Genoa.
Lo riporta l'ANSA, che spiega che il club capitolino il club biancoceleste ha chiesto un confronto "per trovare una soluzione alternativa e condivisa". Alla base della protesta, non solo la modalità di una decisione unilaterale, ma anche la volontà di portare la squadra in Vaticano per rendere omaggio alla salma del Pontefice. Nella lettera viene sottolineato il "disappunto" per una scelta "comunicata senza preventiva consultazione con la nostra società" e che "non tiene conto degli impegni istituzionali che coinvolgono il nostro club". La Lazio "squadra storica della Capitale, ha infatti espresso la volontà e il desiderio unanime" di partecipare all'omaggio "a Sua Santità, previsto nello stesso giorno". La Lazio parla di "inopportuna sovrapposizione" che impedisce la partecipazione "a un momento storico significativo per la città di Roma e tutta la comunità laziale".