Dopo sette mesi la Corte d'Appello federale ha dato ragione al fischietto di Latina
Claudio Gavillucci deve tornare ad arbitrare in Serie A. Una sentenza senza precedenti quella emessa dalla Corte d'Appello federale, che dopo sette mesi di battaglia legale ha dato ragione al 39enne arbitro di Latina. Il verdetto emesso ieri dal dottor Santoro ha completamente capovolto la decisione dello scorso 3 dicembre con la quale il giudice Proietti aveva ritenuto infondate le ragioni di Gavillucci. Cosi recita il dispositivo della sentenza (tra una decina di giorni si conosceranno le motivazioni):
"La C.F.A., in accoglimento del ricorso proposto dal sig. Gavillucci Claudio, annulla, in parte equa, il Com. Uff. n. 1 del 30.6.2018 AIA, nella sola parte in cui "comunica" la dimissione del sig. Gavillucci dalla CAN A deliberata in pari data dal Comitato Nazionale, e, per l'effetto, annulla il provvedimento con il quale l'AIA ha disposto la predetta dismissione. Dispone restituirsi la tassa reclamo".
Cosa succederà adesso? Difficile prevederlo, non essendoci precedenti analoghi e non esistendo una regolamentazione per rendere esecutiva una sentenza del genere. In astratto, Gavillucci potrebbe tornare a dirigere in Serie A anche subito, ma ovviamente dovrà prima sostenere tutti i test fisici e le visite mediche a cui non è stato sottoposto la scorsa estate in quanto escluso dall'organico. Inutile dire che i rapporti tra Gavillucci e il presidente dell'AIA Nicchi sono molto tesi: difficile pensare a una facile convivenza, a meno che il designatore Rizzoli non tenti di mediare per favorire una pacifica convivenza che consenta di adeguarsi alla clamorosa sentenza della CAF.