Il presidente della Figc: "Una serie A a 22 squadre diventerebbe ingestibile"
"Il proseguo della stagione? Noi abbiamo un piano al quale abbiamo dato priorità assoluta, il valore della competizione sportiva. Noi ci siamo già attivati con la Fifa, che ha già organizzato una task force per rivedere i termini di prolungamenti dei contratti nel caso in cui dovessimo sforare la scadenza del 30 giugno. Oggi la deadline è del 30 giugno, ma siamo in attesa di comunicazioni da parte dell'Uefa e della Fifa che si stanno impegnando per trovare una soluzione per tutte le federazioni". Lo ha detto Gabriele Gravina, presidente della Figc, ospite di Sky Sport.
"Per noi l'ideale è imporre una deadline intorno al 30 luglio, con partenza entro il mese di maggio", ha chiarito il numero uno federale. "Dobbiamo comunque attenerci al rispetto delle ordinanze che ci arrivano dalle massime autorità. Dipendiamo dall'Oms, non possiamo prevalicare il loro ruolo. Se non si potesse andare oltre il 30 giugno faremo una serie di riflessioni per salvare il valore della competizione sportiva che è stata raggiunta sul campo. È un'ipotesi a cui non abbiamo ancora dato attenzione. Seppur in un momento di difficoltà, io resto ottimista".
"Escludo - ha aggiunto - che si possano 'collegare' la stagione 19-20 a quella successiva, perché finiremmo per comprometterle entrambe: non dimentichiamo che a giugno c'è l'Europeo". Riguardo la possibile assegnazione del titolo, "ne parleremo in Consiglio Federale. Mi piace essere legato all'idea che il campionato si deve finire. Toglieremmo imbarazzo al massimo organo politico della Federazione e vorrebbe dire che avremo superato questo periodo difficile. Il calcio italiano - ha aggiunto - non vive solo sull'assegnazione dello scudetto. Ci sono tanti tornei, vanno assegnati i posti in Europa, le promozioni, le retrocessioni. Io sono in costante contatto con la Fifa e l'Uefa".
"Non ho il dono dell'infallibilità nel prendere decisioni. Sto cercando - ha continuato Gravina - di captare le esigenze del mondo del calcio, per questo sono convinto che l'Uefa e la Fifa daranno un'indicazione univoca su come proseguire i campionati". Sulla Serie A a 22 squadre dice: "Di ipotesi ne sento tantissime. Non è facile modificare format che sono stati già fissati all`interno delle nostre norme federali. Con il campionato che parte in ritardo e che dovrà contenere meno partite per arrivare pronti all`Europeo diventerebbe una situazione ingestibile".
Gravina esprime poi alcune idee per far risalire l`intera industria calcistica: "Noi siamo convinti che questa strada dobbiamo cercarla da soli, al nostro interno - afferma il numero uno della Federazione -. Vogliamo un processo di innovazione che ci consenta di applicare quei fattori di sviluppo che noi andiamo a individuare. Non chiediamo soldi allo Stato, ma lo snellimento e la revisione di alcune norme che oggi impediscono lo sviluppo del calcio e che generano una serie di processi negativi per l`intero mondo dello sport. La legge fondamentale, ad esempio, è del 1981. Sono passati 40 anni: abbiamo bisogno di un ammodernamento. La legge sugli stadi o la pubblicità sul betting sono alcuni dei punti su cui stiamo ragionando, ma ce ne sono altre. Ad esempio l`istituzione di un fondo salva calcio a cui la Federazione e la Fifa hanno espresso la volontà di partecipare, e lo stesso hanno fatto anche i calciatori. Le cifre che ho letto in questi giorni sulle perdite del calcio le ritengo particolarmente elevate, fuori da ogni logica. Sono preoccupato per tutti i campionati, a partire da quello dilettantistico che rischia di perdere oltre 2700-3000 società".
Il presidente, infine, si concentra sui programmi futuri della Nazionale e sulla ripresa degli allenamenti: "Con Mancini abbiamo condiviso subito l`idea di rinviare l`Europeo - conclude -. Inutile nascondere che ci è dispiaciuto moltissimo. Io ho pensato subito ai 1000 volontari e a tutte le strutture coinvolte e impegnate nell`organizzare un evento straordinario. Il Ct è stato molto sereno e tranquillo. Come ha detto lui lo vinceremo nel 2021. Per la ripresa del gioco ci dobbiamo affidare a coloro che hanno maggiore esperienza su qual è lo stato delle cose. Giocatori volati all`estero? Sono situazioni che lascio gestire alle società: anche loro sono uomini che hanno i loro affetti e bisogni come i nostri".