Si lavora a un protocollo di sicurezza più "morbido" e meno restrittivo per le società
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La crescita dei contagi da Covid-19 preoccupa, ma il via della stagione il 19 settembre non è a rischio. E' certo, però, che il campionato ripartirà a porte chiuse e per una parziale riapertura bisognerà attendere almeno ottobre. Lega, Federcalcio, medici sportivi e rappresentanti delle istituzioni politiche sono al lavoro per elaborare un protocollo di sicurezza più "morbido" e meno restrittivo per le società. In particolare il mondo del calcio chiede al Comitato Tecnico-Scientifico la possibilità di svolgere i tamponi in maniera più dilazionata nel tempo - passando da una frequenza di uno ogni 4 giorni a uno ogni 7 - e di poter disporre in futuro di esami meno invasivi per il gruppo.
Dal prossimo primo settembre, l'ultimo Dpcm equiparerà gli eventi sportivi a quelli legati allo spettacolo, consentendo una presenza di pubblico fino a 1.000 unità all'aperto e 200 nei luoghi chiusi, con la possibilità - in situazioni eccezionali - di ampliarla da parte dei presidenti delle Regioni e col consenso del Cts.
La ripresa dei campionati dilettantistici e di quelle manifestazioni che si svolgeranno all'interno di un solo territorio regionale (Gran Premio di MotoGP di Misano Adriatico, gli Internazionali d'Italia di tennis a Roma o la Formula 1 al Mugello) - che prevederanno la presenza di un numero contingentato di spettatori - saranno banchi di prova fondamentali.