Debutto da dimenticare per De Boer, che sceglie la difesa a tre: ma i nerazzurri sono dei fantasmi
Stecca l'Inter alla prima in Serie A: De Boer debutta con una sconfitta sul campo del Chievo. 2-0 il risultato finale: a decidere il match la doppietta di Birsa, autore di due reti bellissime al 49' e all'80'. Prestazione incolore dei nerazzurri, mai davvero pericolosi e molto nervosi. Ha stupito il modulo scelto dall'olandese: l'Inter è scesa in campo con la difesa a 3. Solo nel finale il tentativo di rimonta, stoppato dalle parate di Sorrentino.
I fantasmi che hanno popolato tutto il precampionato dell'Inter, in un'estate agitata e complicata, si sono ripresentati, puntuali, al Bentegodi. È stato fin troppo semplice per il Chievo, squadra quadrata, rodata, e pungente, affrontare un'Inter totalmente spaesata, in balia del cambio tecnico, di giocatori ancora da accogliere, di una difesa tutta da registrare, di schemi offensivi da apprendere da zero. Il risultato? Un 2-0 secco, netto, perentorio e meritato per i veneti, trascinati da un meraviglioso Birsa. Ma stabilire il confine tra i tantissimi meriti del Chievo e gli altrettanto numerosi demeriti nerazzurri è davvero impresa ardua.
La prima di De Boer nel campionato italiano inizia con una, anzi parecchie, novità: l'Inter non è schierata con il classico 4-3-3 (o 4-2-3-1 che tutti si aspettavano) e nei titolari non c'è Perisic. Il modulo è, sostanzialmente un 3-5-2, con Eder accanto a Icardi, Banega a giostrare libero, Candreva largo a destra, Nagatomo a sinistra e una linea a tre dietro con D'Ambrosio, Ranocchia (titolare per la squalifica di Murillo) e Miranda. Scelte sorprendenti: probabilmente l'olandese pensava di ripartire da un modulo che negli ultimi anni la squadra aveva già interpretato. Con risultati non esaltanti, però. Il 4-3-1-2 di Maran ha infatti sistematicamente mandato in tilt i nerazzurri.
Ranocchia vede subito le streghe e rischia di commettere fallo da rigore su Meggiorini al minuto 3, dopo una palla persa (episodio da moviola). L'Inter non ha idee, non trova misure e tempi del pressing. Non riesce a costruire: De Boer chiede un giro palla che risulta sterile. Il lancio lungo per Icardi è l'estrema ratio, di facile lettura per la retroguardia veneta. Il Chievo, invece, sa cosa fare: trovando verticalizzazioni e spazi. Il primo squillo nerazzurro è di Eder, ma Sorrentino mura sia lui che la coppia D'Ambrosio e Ranocchia, pronti al tap-in da due passi dopo un corner. Al 40' Handanovic vede le streghe quando la bestia nera Meggiorini sfiora l'ennesimo gol dell'ex quando col sinistro fa la barba al palo, con lo sloveno immobile.
L'Inter non ha equilibrio, e non lo ha nemmeno nella ripresa. De Boer non fa cambi, e non cambiano nemmeno le giocate: nerazzurri assenti, Chievo messo bene in campo e pronto ad offendere. Passano solo 3' e il vantaggio dei padroni di casa si materializza: difesa nerazzurra in affanno, Birsa finta il tiro, se ne beve un paio e batte Handanovic di destro. La reazione è solo di nervi e produce un tiro strozzato di Candreva: le sbandate difensive sono evidenti e fanno riaffiorare vecchi fantasmi. Un timido colpo di testa di Miranda non fa tremare Sorrentino. Nemmeno i cambi offrono il cambio di marcia: Perisic e Brozovic per Candreva e Banega danno linfa nuova, ma il modulo non cambia e nemmeno lo spartito della partita. Ranocchia buca un tap-in da due passi, Birsa intanto prende le misure per il bis. Che arriva, meraviglioso, all'80': finta a mandare a terra Medel e altro destro (lo sloveno è mancino), stavolta da fuori, a giro, a fil di palo. Una meraviglia che Handanovic ammira da fermo.
L'Inter prova almeno a gettare in campo un po' di orgoglio, ma Sorrentino disinnesca Palacio, Kondogbia e Nagatomo. E nel finale Inglese sfiora addirittura il 3-0. De Boer, in panchina, assiste impotente. Si sbraccia, sbuffa, fatica anche a comunicare coi suoi. Poi si rassegna, mentre da Medel a Brozovic fino a Kondogbia arriva una pioggia di gialli causa nervosismo. Il lavoro di ricorstruzione "durerà almeno 4 mesi", aveva detto in conferenza stampa il tecnico olandese. Di sicuro il cammino sarà lungo. E faticoso.
Sorrentino 7,5 - Impeccabile: disinnesca tutti, da Eder a Ranocchia e D'Ambrosio. Ritorno coi fiocchi.
Birsa 8 - Due gol, due perfetti gioielli, col destro, lui che è mancino. La sua posizione, la sua classe, la sua bravura: partita perfetta.
Meggiorini 6 - Grande generosità, come sempre: sfiora il gol, lui che è la bestia-nera dell'Inter.
Ranocchia 4,5 - Non è accanimento, ma semplicemente non è tranquillo e con lui perde tranquillità tutto il reparto. Confusionario, sbaglia anche sotto porta.
Icardi 4,5 - Chi l'ha visto? Servito pochissimo, sconsolato e solitario. Zero tocchi di palla nell'area avversaria, zero tiri. Inesistente.
Eder 6 - Difficile trovare una sufficienza in questa Inter. Si sbatte, corre, sfiora anche il gol nel primo tempo. Cala alla distanza. Piccolo segnale positivo per De Boer.
CHIEVO-INTER 2-0
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino 7,5; Cacciatore 6, Dainelli 6,5, Cesar 6,5, Gobbi 6,5; Castro 6 (17' st Rigoni 6), Radovanovic 6,5, Hetemaj 6; Birsa 8 (41' st Parigini sv); Inglese 6, Meggiorini 6 (31' st Pellissier sv).
A disposizione: Seculin, Bressan, Spolli, Gamberini, Sardo, Frey, Costa, Jallow, De Paoli.
Allenatore: Rolando Maran.
Inter (3-5-2): Handanovic 5,5; D'Ambrosio 5, Ranocchia 4,5, Miranda 5,5; Candreva 5 (16' st Perisic 5,5), Banega 6 (25' st Brozovic 5,5), Medel 5, Kondogbia 5, Nagatomo 5; Eder 6 (29' st Palacio 6); Icardi 4,5.
A disposizione: Carrizo, Berni, Melo, Jovetic, Biabiany, Erkin, Santon, Gnoukouri, Yao.
Allenatore: Frank de Boer.
Arbitro: Irrati
Marcatori: 4' st e 36' st Birsa
Ammoniti: D'Ambrosio (I), Meggiorini (C), Medel (I), Brozovic (I), Kondogbia (I)