Tutto come da programmi nel testa-coda del campionato. Contro il Chievo la Juve fa la voce grossa e non fa sconti. E lo fa con una prova di forza, esaltando le qualità del gruppo e dei singoli. A partire da Douglas Costa e Bernardeschi, veri mattatori della serata insieme a un Dybala particolarmente ispirato e un Emre Can pimpante e finalmente protagonista. Tutto al netto della prova opaca e "testarda" di CR7, interessato più a incrementare il bottino personale che a giocare per e con i compagni. Discorso diverso invece per il Chievo, che torna da Torino senza rimpianti. Troppa la differenza tecnica tra gli uomini di Di Carlo e la banda di Allegri per poter ripetere le "mezze imprese" fatte con Napoli, Inter, Roma e Lazio.
Dopo la festa per la Supercoppa e la sfilata davanti ai tifosi bianconeri, allo Stadium la Juve inizia col freno a mano tirato. Contro il Chievo Allegri sceglie un 4-4-2 molto offensivo con Bernardeschi e Douglas Costa sulle corsie esterne, ma il giropalla è lento e gli uomini di Di Carlo riescono a chiudere bene le linee di passaggio, facendo densità davanti a Sorrentino. Il primo tiro in porta è di Meggiorini, ma Perin è attento. Poi i bianconeri alzano il ritmo. Sul piano tecnico non c'è gara. E si vede. Quando partono, gli esterni di Allegri hanno un altro passo, ma il bunker gialloblù tiene. Almeno fino al quarto d'ora, quando Douglas Costa decide di dare una scossa la match. Il brasiliano parte palla al piede e firma il gol che sblocca la gara sfruttando un taglio intelligente di CR7 e freddando Sorrentino con un tracciante dal limite. Una perla che rompe l'equilibrio e indirizza il match sui binari bianconeri. Senza Pjanic, la Juve ha meno fantasia in mediana, ma la differenza la fanno gli esterni. Sulla sinistra Bernardeschi ha gamba e a tratti è incontenibile, Dybala invece si piazza tra le linee e detta i tempi della manovra dietro a CR7. Guardato a vista da Rossettini, Ronaldo ha poco spazio per incidere, ma appena può ci prova da ogni posizione. Anche troppo. Con i bianconeri in controllo tocca a Sorrentino tenere in partita il Chievo, ma al 45' i gialloblù cadono ancora sotto i colpi del tandem Dybala-Emre Can. La Joya inventa e il tedesco, dopo 29 tocchi bianconeri di fila, non perdona.
La ripresa si apre con un miracolo di Sorrentino su Alex Sandro, poi il portiere del Chievo si ripete su un rigore calciato da Ronaldo, mettendo la firma sul primo penalty sbagliato da CR7 in Serie A. Una parata che però non cambia il match. A buon ritmo, infatti, è sempre la Juve a fare la partita. Con gli spazi più ampi i bianconeri palleggiano bene in mediana e arrivano facilmente al tiro, tenendo sempre sotto pressione la difesa gialloblù. Il Chievo prova a riaprire il match con Meggiorini, ma il suo colpo di testa è debole e Perin ringrazia. Nel finale Di Carlo getta nella mischia Vignato, Stepinski e Jaroszynski per aumentare la pressione, ma i bianconeri non tremano. Ronaldo prova a farsi perdonare l'errore dal dischetto, ma non è serata. Così negli ultimi minuti tocca a Rugani arrotondare il punteggio di testa su perfetto assist di Bernardeschi. E' la rete che chiude il match e fa calare il sipario allo Stadium. Anche con CR7 in serata no, i bianconeri non sbagliano un colpo. Ronaldo stecca, la Juve no.