Sospensione o tagli: tranne alcune eccezioni, le posizioni tra club e calciatori sembrano ancora distanti
Novanta minuti, tempi supplementari e forse anche calci di rigore: la partita tra Lega Serie A e Assocalciatori rischia di durare più del previsto, viste le rispettive posizioni (tranne alcune eccezioni) sulla questione stipendi. Oggi i club si riuniranno in videoconferenza, ovviamente nell'ordine del giorno è inserito anche il punto riguardante i compensi.
La Juventus dal canto suo ha già trovato una soluzione, altre squadre (vedi Inter e Cagliari) hanno già intrapreso discorsi simili con i tesserati ma il vero nodo rimane la formula: sospensione (quattro mesi di stipendio verrebbero pagati solo a fine stagione, una dilazione per aiutare le casse delle società nell'immediato) o taglio (e quindi i giocatori rinuncerebbero definitivamente ad una cifra).
Il confronto di ieri tra Serie A e calciatori non è andato a buon fine, l'unica apertura dei tesserati - riporta Repubblica - riguarda il mese di aprile: non si giocherà, non ci si potrà allenare quindi la rinuncia al mese di stipendio (per essere destinata ai colleghi di Serie B e C) è data per scontata. Poi una disponibilità a discutere dei tagli ma non cedendo in toto alle richieste dei club, attendendo le mosse anche delle altre componenti del sistema calcio.
Insomma: c'è ancora da trovare la quadra, il rischio è che alla fine debba intervenire la Federcalcio.