Il designatore degli arbitri esprime il proprio punto di vista dopo le polemiche della Fiorentina e la richiesta di Commisso
Ennesima giornata di discussioni in Serie A in merito al VAR e al suo utilizzo. Venti di polemiche si sono alzati un po' ovunque e soprattutto da Firenze sono arrivati attacchi e una richiesta: il VAR a chiamata. Un argomento su cui è intervenuto il designatore arbitrale della Serie A, Nicola Rizzoli, che ai microfoni di Radio Anch'io Sport su Radio 1 ha dichiarato: "Al momento non è in discussione. Bisognerebbe provarlo, ma potrebbe non cancellare le polemiche".
“Il VAR a chiamata potrebbe essere una considerazione - ha spiegato il numero uno dei fischietti italiani - non è un’idea che ci vedrebbe contrari ma è solo una scelta che è fatta da un ente che gestisce regole e protocollo. Questo problema viene riscontrato in Italia maggiormente rispetto alle altre nazioni in termini di approccio alla regola. Io non avrei nulla di ostativo in merito, ma va sempre fatta la considerazione di essere all’interno di una competizione mondiale e le regole devono essere uguali in Italia così come all’estero. Al momento non è un argomento in discussione e non è possibile utilizzarlo. Toglierebbe polemiche? Non so, provare potrebbe essere una soluzione ma siamo in un protocollo che fa parte di una comunità internazionale”.
“Perché non si va a vedere l’episodio dubbio? La frase che si sente più spesso ultimamente è questa. Se noi dovessimo utilizzare la tecnologia per redimere i dubbi, gli interventi del VAR a partita potrebbero essere davvero numerosi ed andrebbero ad incidere in maniera molto importante su tempistiche, dinamiche e velocità del calcio. Per questo si correggono solo errori chiari ed evidenti. In Italia discutendo con giocatori ed allenatori abbiamo parlato solo di errori chiari, ma il VAR non serve per redimere il gioco altrimenti andremmo a utilizzare e a fermare il gioco in maniera troppo impattiva, rovinando la spettacolarità”.
Rizzoli aggiunge poi che "il ruolo della VAR non è ancora professionale, nel giro di qualche anno saranno tutti professionisti. Il protocollo può essere migliorato, il progetto VAR è giovane e quindi anche attraverso gli errori verrà perfezionato". Quanto al via libera della tecnologia in Serie B, il designatore ricorda che "il progetto della Federazione e dell'Aia è quello di partire nella prossima stagione anche in B. Spero che si possa fare, anche per fare esperienza e migliorare tutti insieme, grazie anche alla Lega B".
IL RIGORE PER LA LAZIO
"Il rigore concesso alla Lazio? Il calcio non è una scienza esatta. Se guardiamo la dinamica dell'azione era difficilissimo dal campo vedere qualcosa di diverso nella dinamica dell'azione con il contatto tra Caicedo e Dragowski. C'è stata malizia dell'attaccante, il 99% degli arbitri avrebbe dato il rigore".