Da una parte sale la tensione con la Figc relativa all'autonomia, dall'altra le tre big del campionato formano un fronte unico per dire addio alle 20 squadre
© ipp
Mentre si avvicina l'assemblea straordinaria dell'11 marzo convocata da Gravina per proseguire sulla via delle riforme, la Lega di Serie A alza la voce e chiede più autonomia sul modello della Premier League. "Abbiamo discusso l'aggiornamento del documento con i cambiamenti da approntare al calcio. Ci siamo resi conto che il sistema federale e la collocazione che la A ha all'interno di esso non sono adeguati per raggiungere gli obiettivi prefissati - ha spiegato il presidente Casini -. Abbiamo bisogno di maggiore autonomia e capacità di determinazione delle scelte". Una richiesta avanzata senza giri di parole che da una parte lancia un avvertimento forte e chiaro alla Figc e dall'altra apre nuove scenari alla necessità di apportare dei cambiamenti al sistema. In particolare, Inter, Milan e Juve starebbero lavorando per sottoporre all'Assemblea del 26 febbraio la riduzione del numero della squadre in Serie A passando da 20 a 18.
Una misura necessaria secondo i dirigenti delle tre big del campionato che lunedì, stando al Corriere dello Sport, si sarebbero riuniti negli uffici nerazzurri di viale della Liberazione per fare il punto della situazione sui temi più caldi in agenda, discutere e cercare soluzioni percorribili per diminuire il numero di gare in un calendario che dalla prossima stagione sarà ancora più zeppo di impegni con le nuove competizioni di Fifa e Uefa. "Ciò che la Premier di diverso ha rispetto a noi è un modello organizzativo di maggior autonomia decisionale su molti aspetti, collegata al peso economico", ha ribadito Casini.
E proprio in questa direzione sembrano puntare le ultime mosse di Inter, Milan e Juve sul format della Serie A a 18 squadre. Un fronte unito e compatto per provare a dare una svolta su un'istanza complicata da avallare nel breve tenuto conto del blocco dei club medio-piccoli, ma che comunque dovrà essere affrontata prima o poi. Al momento, del resto, la priorità della Serie A resta l'autonomia e la riduzione del numero dei club in Serie A dovrebbe essere affrontata seriamente soltanto in una seconda fase e con le mani più libere sulle scelte strategiche per il futuro.