Inter, Milan e Napoli, nel prossimo turno di campionato, devono affrontare Verona, Torino e Fiorentina, tre squadre che fanno del gioco il loro punto di forza
Sette giornate dalla fine, tre squadre in quattro punti, senza contare il recupero dell'Inter con il Bologna. Una lotta scudetto che raramente, negli ultimi anni, è stata così combattuta. Il weekend dirà molto, con i nerazzurri impegnati in casa con il Verona, il Milan capolista a Torino con i granata e il Napoli al 'Maradona' contro la Fiorentina. Tre sfide ad alto tasso di difficoltà e piene di insidie dal punto di vista tattico, vista la precisa organizzazione delle squadre di Tudor, Juric e Italiano.
LA SUPREMAZIA SULLE FASCE E' LA CHIAVE DELLA SFIDA DI SAN SIRO
Trovarsi di fronte il Verona di questa stagione è un po' la riedizione della metafora del dentista, riferito all'Atalanta, usata da Guardiola. Quello che impressiona della squadra di Tudor è la velocità di esecuzione e la capacità di liberare un giocatore sulle corsie esterne. Le giocate di catena sulle fasce sono la loro vera forza in fase offensiva. La scelta di schierare due laterali di centrocampo e due trequartisti permette al Verona di dare vita a combinazioni particolarmente efficaci in quella zona di campo. L'Inter dovrà limitarle il più possibile. Per farlo dovrà far uscire in pressione Skriniar e Bastoni su Caprari e Bessa, con il rischio di lasciare De Vrij in balia di una serie di uno contro uno con Simeone. L'altro aspetto che caratterizza la squadra di Tudor è il pressing. Inzaghi ha organizzato i suoi con una serie di adattamenti che permettono ai nerazzurri di impostare dal basso saltando la pressione, anche alta, degli avversari. Il Verona, in ogni caso, cerca il recupero con aggressioni individuali e sarà necessario, da parte nerazzurra, riuscire ad azionare le punte il più in fretta possibile. Cosa che ultimamente fanno con una certa difficoltà.
SPALLETTI: ATTENZIONE AGLI INSERIMENTI DEI CENTROCAMPISTI VIOLA
La Fiorentina di Italiano è una delle squadre che più appagano l'occhio degli spettatori neutrali. Oltre a questo, in ogni caso, è in grado di soddisfare anche le esigenze dei suoi tifosi. Spettacolo e risultati, un binomio che ha caratterizzato l'esperienza in panchina dell'attuale allenatore viola. Il Napoli dovrà fare particolare attenzione alle giocate offensive avversarie. Le combinazioni sulle corsie esterne, tipiche del 4-3-3, più che per precisi automatismi, risultano efficaci per la capacità di lettura delle varie situazioni da parte degli interpreti viola. Sono soprattutto caratterizzate dall'occupazione sistematica dell'area avversaria con inserimenti puntali dei centrocampisti. Gli azzurri dovranno fare attenzione a questa caratteristica, con i giocatori di metà campo che dovranno valutare, insieme ai difensori, il modo corretto di "assorbire" i movimenti verso la porta dei giocatori viola. Spalletti, molto probabilmente, schiererà i suoi con lo stesso sistema di gioco della Fiorentina, cercando di sfruttare gli spazi intermedi e la velocità di Osimhen, una delle tante armi a disposizione dell'allenatore del Napoli.
VINCERE I DUELLI INDIVIDUALI: L'ARMA DI PIOLI A TORINO
Il calcio di Juric, in fase difensiva, è simile a quello del Verona. A Torino è prevedibile immaginare una serie di duelli individuali. Anche in una partita molto fisica sarà la tecnica individuale a fare la differenza. Che partano da un pressing ultra-offensivo o che facciano iniziare la pressione da posizioni più arretrate, i granata cercheranno il recupero e la ripartenza immediata. Il Milan dovrà valutare molto attentamente le marcature preventive per evitare di farsi beffare dalle verticalizzazioni immediate. La presenza di Kessie sulla trequarti garantirà un maggiore peso negli scontri ad personam, ma sarà la qualità delle giocate individuali e della capacità di individuare gli spazi da sfruttare, la vera forza della squadra di Pioli. Molto dipenderà dal confronto Bremer-Giroud e dall'utilizzo delle corsie esterne, soprattutto la sinistra dell'attacco rossonero, con Leao e Theo Hernandez che possono garantire una costante superiorità numerica.