I romagnoli rinunciano al ricorso per iscriversi alla Serie B. Fallisce anche il Bari dopo la retromarcia di Radrizzani e Napoli
L'Ac Cesena si è arreso, non presenterà ricorso (aveva tempo fino alle 19 di lunedì) per iscriversi alla Serie B dopo che la Covisoc ne aveva bocciato la richiesta di iscrizione. La società, con una nota del Cda, ha comunicato di aver aderito all'istanza di fallimento avanzata dalla Procura della Repubblica di Forlì. L'udienza del fallimento è fissata per il 9 agosto.
Lunedì mattina la società ha cercato un ultimo disperato tentativo: servivano 6 milioni per rientrare in gioco per l'iscrizione, ci sono stati nuovi contatti anche con la banca d'affari inglese che da giovedì scorso con una richiesta scritta si era mostrata interessata a rilevare la società. Finisce così un'avventura di glorioso calcio di provincia durata 78 anni. Nel giro di pochissimi giorni i giocatori saranno tutti svincolati, alcuni si stanno già allenando con formazioni dove potrebbero presto militare. Il 20 luglio scade il bando indetto dal sindaco Paolo Lucchi per trovare gruppi disposti a fondare una nuova società che possa ripartire dai dilettanti, probabilmente dalla Serie D. Il Cesena nella sua storia ha disputato 13 campionati di A e vanta anche una partecipazione in Coppa Uefa nella stagione '75-'76. Nel campionato di B concluso a maggio la squadra guidata da Castori si era salvata sul campo con un finale portentoso.
Niente da fare anche per il Bari, visto che gli unici due imprenditori che si erano dichiarati disponibili a salvare il club si sono ritirati. "Negli ultimi giorni abbiamo valutato attentamente la possibilità di investire nell'AS Bari insieme ad altri partners e investitori locali - la nota di Andrea Radrizzani, presidente Aser Group e proprietario del Leeds United, l'imprenditore che insieme al barese Ferdinando Napoli aveva manifestato interesse per la ricapitalizzazione del Bari Calcio -. Purtroppo il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona ad una operazione con un alto profilo di rischio ci costringono a malincuore ad abbandonare questa idea e sfida. Auguriamo che la società possa essere salvata e restiamo disponibili a valutare future collaborazioni e investimenti".
Anche l'altro componente della cordata, Ferdinando Napoli, spiega quanto accaduto: "La ricapitalizzazione e' saltata - spiega il presidente di Edilportale -. Stamattina abbiamo richiesto a Giancaspro approfondimenti tecnici sulla situazione debitori, richiesti dai consulenti inglesi: non abbiamo mai ricevuto al riguardo ulteriori informazioni. E abbiamo riscontrato problemi tecnici legati al bonifico dei nostri partner: non sarebbe arrivato in tempo per completare le operazioni necessarie all'acquisizione delle quote inoptate del Bari".