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IN PISA-CHIEVO

Chievo: frase razzista a Obi, la procura della Figc apre un'indagine

Il calciatore del Pisa Michele Marconi avrebbe pronunciato la frase "La rivolta degli schiavi"

23 Dic 2020 - 16:58
 © lapresse

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La procura federale della Figc ha aperto un'indagine su presunte frasi di matrice razzista rivolte al calciatore del Chievo, Joel Obi, durante la gara di serie B Pisa-Chievo. L'Ufficio guidato da Giuseppe Chinè aveva già avviato i primi accertamenti ieri sera, dopo le notizie stampa e il comunicato del club veneto che stigmatizzava l'episodio: secondo il Chievo, un giocatore del Pisa avrebbe citato una "rivolta degli schiavi" indirizzato a Obi.

Come appreso dall'ANSA, già nella giornata giovedì la procura Figc ascolterà diversi giocatori del Chievo per far luce sulla vicenda.

IL COMUNICATO DEL CHIEVO
In seguito alla frase razzista "La rivolta degli schiavi" pronunciata dal giocatore del Pisa Michele Marconi al centrocampista Joel Obi durante il primo tempo della partita Pisa – ChievoVerona, la società esprime la massima solidarietà verso il suo giocatore, oggetto di una infamante e squallida frase, che nulla ha a che fare con i più elementari e basilari valori di sport, etica e rispetto. 

L’A.C. ChievoVerona condanna e stigmatizza fermamente il comportamento razzista subito da Joel Obi, e si rammarica perché ad una frase sentita dai più in campo non sia seguito alcun provvedimento disciplinare: né da parte dell’arbitro, né da parte dell’assistente e quarto uomo, né il procuratore federale. 

L’A.C. ChievoVerona, da sempre convinta sostenitrice dei valori di etica, rispetto e fair play – continuerà a restare in prima linea nella lotta contro ogni forma di razzismo o violenza, dentro e fuori da qualsiasi campo di gioco. 

IL PISA NEGA LA RICOSTRUZIONE DEL CHIEVO
Il Pisa Sporting Club prende le distanze da quanto riportato a mezzo comunicato stampa dalla società Chievo Verona. L’episodio incriminato non è stato rilevato dalla quaterna arbitrale, né dai responsabili di Lega e Figc presenti a bordo campo, né dai numerosi microfoni televisivi presenti a ridosso dei protagonisti. Il nostro tesserato, peraltro, ha confermato di non aver rivolto alcun epiteto offensivo al calciatore avversario, tantomeno a sfondo razziale.

La società Pisa Sporting Club è attiva da sempre in ambito sociale, collabora a progetti di integrazione e di aiuto verso le fasce più deboli, sull’esempio tracciato dalla propria tifoseria conosciuta in tutta Italia anche per iniziative benefiche e di lotta verso il razzismo. Il Pisa Sporting Club, per tali motivi, non accetta lezioni di comportamento da nessuno, tantomeno da chi non si è certo distinto negli ultimi anni per i valori dell’etica, del fair play e del rispetto delle regole basilari dello sport.

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