Il patron rosanero: "Faremo ricorso, la Serie A non è ancora persa. Spero nel Governo"
Arrabbiato e combattivo. Il giorno dopo Frosinone-Palermo, Zamparini è una furia. Al patron rosanero non sono andati giù diversi episodi della gara che ha assegnato l'ultimo posto per la Serie A. Dal rigore negato all'invasione di campo, passando per i palloni lanciati in campo dai ciociari. "Abbiamo incaricato i nostri legali di fare ricorso - ha spiegato -. È stato un match illegale, voglio giustizia. La Serie A non è persa".
Parole pesanti, che arrivano a mente fredda dopo il tesissimo ritorno della finale playoff. "Abbiamo incaricato i nostri legali per fare ricorso, supportato da tutte le prove. L'arbitro penso abbia cambiato decisione sul rigore perché assediato ed intimidito da tutti i giocatori dell'avversario, a tal punto da non sanzionare chi ha dato una testata a Nestorovski proprio sotto ai suoi occhi - ha proseguito Zamparini -. È stato un susseguirsi di cose che non hanno a che vedere con la legalità". "Il cattivo spettacolo che ha dato il calcio italiano ieri sera con l'atteggiamento del Frosinone è il culmine dell'antisportività - ha continuato -. I nostri avversari tiravano addirittura in campo i palloni per fermare le nostre azioni. Questo non è stato neanche rilevato o sanzionato dall'arbitro e dai suoi assistenti".
Episodi che, stando al patron rosanero, si aggiungono alle vicende legate al Parma. "Io ho sentito il nostro presidente Giammarva puntualizzare sul fatto ed è veramente avvilente vedere tre persone che dopo un comportamento squallido e antisportivo continuano a tirare fango - ha tuonato Zamaprini -. Denota la qualità delle persone, sia del presidente, sia di Longo". "In Italia stiamo vivendo un momento brutto, mi ricordo la partita che abbiamo giocato a Parma e l'arbitro fece la stessa cosa, alzando il braccio per segnalare fuorigioco e poi abbassandolo convalidando il gol", ha aggiunto. Poi un appello al Governo: "Di questi episodi ne stanno accadendo troppi nel calcio e io mi auguro che un ente competente o il nuovo ministro dello Sport, nel quale credo moltissimo, prenda i provvedimenti per aprire un'inchiesta". "Non va rivoluzionata solo l'Italia che non funziona, ma anche il calcio nella sua illegalità non funziona - ha concluso Zamaprini -. Non è più un calcio legale".